Diario
Il mio diario... o meglio, ciò che mi passerà per la testa di scrivere delle mie giornate, di quello che faccio. Non so quanto diario sarà, nel senso che sicuramente non lo farò tutti i giorni. Cercherò di essere il meno ripetitivo possibile, anche se mi sarà difficile perché più o meno faccio sempre le stesse cose. Vivo in un mondo tutto mio. Potrei dire che la mia vita trascorre nel mondo delle fiabe. Grazie e siate positive/i...
domenica 7 maggio 2023
domenica 2 aprile 2023
sabato 14 gennaio 2023
ANCORA TORRE EGGER
E’ quasi difficile anche solo cominciare. Però ci provo.Siamo partiti dall’Italia il 13 ottobre 2022. Siamo in 45. Fabrizio Rossi, Roberto Pedrotti ed io. Laggiù a El Chaltén ci aspetta Marquiño Scallabrine. Abbiamo una montagna di roba in quanto dal mio ultimo viaggio in Patagonia non ho lasciato niente là quindi…Andiamo avanti di qualche giorno e di nuovo alla Piedra del Fraile. Lo storico posto dove negli anni trenta arrivò il nostro Frate italiano Padre Maria Alberto de Agostini. Piedra perché c’è la pietra che era il suo letto. Storia affascinante.Con aiuto di tre (porteaderos) facciamo un carico di roba a un’oretta dal Paso Marconi. Non volevo ma non posso evitarlo. In uno dei trasporti per un errore(?) lasciamo un saccone in un posto che sembrava sicuro invece… un paio di giorni dopo, ritornando lì il saccone non c’è più. Andiamo su a portare molta roba al Paso Marconi, ma quel saccone lo dobbiamo trovare... Scendono allora Pedro e Fabrizio fino al Chaltén e prendere anche un piccone. Marquiño ed io andiamo in un posto che io non conosco. Si chiama refugio Gorra Blanca. Territorio cileno. Il giorno dopo sentiamo un elicottero. Viene proprio qui da noi. E un elicottero militare. Faccio subito amicizia con loro. Un Istruttore di volo per elicotteri con un suo allievo. Mi fa molto piacere questo incontro e li porto dentro a leggere quello che ho scritto sul libro delle firme e loro mi ringraziano molto del gesto. Ci scambiamo qualche foto e email e poi li filmo anche mentre partono. Poi scendiamo sotto il paso per fare un carico e di nuovo qui. Ah, il Gorra Blanca dal Paso Marconi dista poco più di un’ora. Il giorno dopo scendiamo per un lungo tratto per vedere se arrivano i nostri soci ma niente. Una mezz’ora prima di essere al Gorra guardiamo verso il Marconi e vediamo due puntini. Sicuramente sono loro. Gli vado incontro e via tutti al Gorra Blanca. Rieccoci di nuovo insieme ma del saccone niente…Dal Gorra Blanca al Paso Marconi e avanti diversi chilometri sullo Hielo Continental per portarci con le nostre “slitte” con tutti i sacconi al circolo de los Altares. Proprio come dicono le parole. Il circolo degli altari. Infatti, arrivati a questo bivio, sopra di noi si stagliano nel cielo gli altari. A destra le Adele; poi dall’Adela il piccolo intaglio, il Colle della Speranza, dove inizia la maestosità del Cerro Torre e dove continuano le sue sorelle: la Torre Egger, la Punta Herron, il Cerro Standhardt. Poi l’Aguja Bifida, los Cuatros Dedos e poco più a sinistra l’imponente Cerro Domo Blanco e per chiudere il Cerro Rincon. Lasciamo lo hielo e in meno di un’ora siamo al filo rosso. Questo nome lo diedero i Ragni di Lecco quando nel 1974 effettuarono la prima salita al Cerro Torre salendo il versante ovest della montagna più bella del mondo. Erano un gruppo numeroso e in cima arrivarono in tre. Casimiro Ferrari (Miro), Pino Negri, Mariolino Conti e il giovincello Daniele Chiappa. Anche loro avevano un campo proprio qui, alla base di una cresta roccia rossa. Potrei rimanere ore, giornate a parlare di loro che conoscevo benissimo. (https://it.wikipedia.org/wiki/Cerro_Torre)E avanti con lo scavo della truna, la nostra casa bianca nella neve. Siamo molto stanchi ma almeno lo sforzo passa dalle gambe alle braccia. Solo dopo diverse ore siamo dentro. Almeno per la prima sera ci accontentiamo. La nostra truna la chiameremo Tehuelche a ricordo degli Indios nativi di queste terre. Dopo 2 giorni siamo già alla base della parete. Il ghiacciaio è in pessime condizioni. Una montagna di crepacci e tutto il ghiacciaio è coperto da blocchi di ghiaccio che cadono dall’enorme seracco che si trova sopra il canale che porta alla base della nostra parete. lo conosco bene e saliamo facendo un largo giro a sinistra. Arrivati alla base Pedro sale il primo tiro di misto non tanto facile soprattutto nella prima parte. Ma il Pedro sale veloce e senza problemi. Poi ritorniamo alla truna. Poi il tempo volge proprio al peggio. Neve e soprattutto tanto vento. Un paio di giorni dopo Pedro ed io andiamo all’attacco. Pedro sale la prima corda fissa e poi parto io. Pochi metri e sento un boato. Non mi giro nemmeno. Questo racconto l’ho già fatto tempo fa ma me lo porto ancora dentro. Lo vedo solo diversi minuti dopo quando alla fine della mia risalita a jumar raggiungo il Pedro. Anche lui è stato raggiunto da quella nuvola bianca come me. Poi continuiamo a salire e mettere altre corde fisse. Non passano molti giorni e una sera, dopo un’accesa discussione con Marquiño, lui, rimane quasi scandalizzato quando gli ho parlo di scalata artificiale… “ma io… non credevo… non sapevo… il giorno dopo ci ha lasciati ed è andato al Chaltén. Domani torneremo in parete. Ormai abbiamo tutte le corde fino al SANADAL. Pedro vuole andare sul primo tiro. Fabri si abbassa per fargli la sicura. Io rimango lì a preparare un po’ di ferri mentre guardo il Pedro che sale dandogli dei consigli. Dopo aver messo uno spuntone sale un paio di metri e nascosto da una lama non lo vedo. Sento che pianta un chiodo, si appende con la daisy, e il volo… Non lo voglio raccontare altrimenti piango come ho fatto quando l’ho visto… Pochi secondi dopo però il Pedro si muove e si rimette in piedi. Gli preparo un anello con moschettone e dico a Fabrizio di agganciarlo all’imbrago. Così fa e lo recupero vicino a me. Me lo abbraccio… perde un po’ di sangue da una ferita che ha sulla mano. Chi se ne frega della via… Dobbiamo scendere e fine. Non facilissimo ma il Pedro è il Pedro. Con pochissimo aiuto arriviamo sul ghiacciaio e gli fa male anche un piede ma lui piano piano, dopo diverse ore arriviamo alla truna. Poi medicazione come posso. Qualche punto adesivo… Passano un po’ di giorni e piano piano appoggia anche il piede e un po’ cammina. Dopo almeno una settimana decidiamo di uscire. Ce la farà? Eccome. Non ho parole anche perché fare circa 50 chilometri… Grazie Pedro. sei veramente un “mostro”! Poi la Doctora Codo lo visita e gli fa anche una lastra ma per fortuna nessuna frattura. Il Pedro con me rientreremo prima a casa!
A parte ai miei "soci" un Grazie di cuore a chi ci ha aiutati anche senza portare risultati alpinisti:
Grazie a ANDE
GRAZIE a GRIVEL
Grazie a MICO
Grazie a ZAMBERLAN
Grazie proprio di cuore
martedì 27 settembre 2022
LUNA SUL CAMPANILE BASSO
La triste notizia che ho sentito oggi è che Marco Diliberto, uno dei parapendiisti, che ha contribuito a queste immagini, se n'è andato fra i monti!
sabato 17 settembre 2022
Un Grande Uomo
https://www.planetmountain.com/it/notizie/eventi/yvon-chouinard-cede-patagonia-non-profit-unico-azionista-il-pianeta.html
martedì 26 luglio 2022
CHE SCHIFO LA CHIESA
(...) e il Papa va in Canada! A fare che? A chiedere scusa. Si deve e si devono vergognare per quello che hanno fatto. Di certo non dirà: "Vi farò avere un miliardo di Dollari per darvi un piccolo aiuto per ciò che vi abbiamo fatto"!
Ma vi rendete conto quello che abbiamo fatto alle persone native di quelle terre? Noi "occidentali", noi civili...
Una vicenda agghiacciante che vede protagonisti 150mila bambini indigeni sottratti alle loro famiglie e costretti a seguire programmi di rieducazione per conformarsi alla cultura occidentale.
Le residenze furono fondate nel 1883 dal governo canadese, presentate come strutture di integrazione innovative e gestite dalla Chiesa cattolica e da quella anglicana.
I bambini, appartenenti alle tribù Inuit, Métis, e Prime Nazioni, venivano tolti ai genitori quando avevano solo quattro anni e sistemati in collegi dove erano obbligati a seguire un programma di istruzione e rieducazione: durante il periodo di studi non gli era permesso parlare la loro lingua e venivano obbligati a conformarsi alla cultura canadese attraverso abusi mentali, fisici e sessuali.
giovedì 21 luglio 2022
mercoledì 6 luglio 2022
PONTREMOLI 9 LUGLIO 2022
SABATO 9 LUGLIO 2022
PONTREMOLI, PIAZZA DELLA REPUBBLICAOre 21,00
Salotto del Bancarella Sport
Intervengono i vincitori del Premio Selezione 2022:
Alessandro Alciato, Marino Bartoletti, Marco Ciriello, Elisa Di Francisca, Gianpaolo Ormezzano,
Gaia Piccardi, Ermanno Salvaterra, Andriy Shevchenko
e
Gianfelice Facchetti con il libro C’era una volta a San Siro, Piemme “LIBRO SEGNALATO
PREMIO BANCARELLA SPORT 2022”
Premiazione dei volumi finalisti:
FORZA GENTILE – BALDINI+CASTOLDI
GIU’ LA MASCHERA – SOLFERINO
IL RITORNO DEGLI DEI - CARLO GALLUCCI EDITORE
IO C’ERO DAVVERO – EDIZIONI MINERVA
PATAGONIA, IL GRANDE SOGNO – MONDADORI
VALENTINO ROSSI, IL TIRANNO GENTILE – 66THAND2ND
CERIMONIA DI ASSEGNAZIONE DEL
59° PREMIO BANCARELLA SPORT
Conducono: Paolo Liguori e Laura Gioia
lunedì 6 giugno 2022
domenica 22 maggio 2022
PREMIO? ? ?
“Il grande sogno” di Ermanno Salvaterra tra i libri vincitori del 59° Premio Selezione Bancarella Sport 2022
Molto più che scherma, calcio, alpinismo e motociclismo al 59° Premio Bancarella Sport. A contendersi l’edizione 2022 esperienze di vita, imprese faticosissime, intrecci di attualità, omaggi alle carriere di memorabili Campioni.
Cinquantuno i volumi in gara. La Commissione di scelta, guidata come sempre, con grande professionalità dal Presidente Paolo Francia ha analizzato la miglior produzione editoriale in ambito sportivo pubblicata nel 2021 ed ha decretato i sei Vincitori del Premio Selezione Bancarella Sport. Ignazio Landi, Segretario del Premio, Giovanni Tarantola e Pietro Mascagna in rappresentanza della Fondazione Città del Libro, Roberto Lazzarelli e Angelo Panassi, Presidenti delle Associazioni dei Librai indipendenti, Giacomo Santini per il Panathlon International, Danilo Di Tommaso, Responsabile della Comunicazione e Media del CONI, il Presidente dell’ USSI Gianfranco Coppola, i Direttori, rappresentanti delle più importanti testate giornalistiche e televisive, Alessandra De Stefano (RAI SPORT), Paolo Liguori (MEDIASET), Giovanni Bruno (SKY), Ivan Zazzaroni (CORRIERE DELLO SPORT-STADIO), Xavier Jacobelli (TUTTOSPORT), Stefano Barigelli (GAZZETTA DELLO SPORT), hanno decretato con le loro scelte i seguenti libri,
Vincitori del Premio Selezione Bancarella Sport 2022
· FORZA GENTILE. LA MIA VITA, IL MIO CALCIO, di Andriy Shevchenko con Alessandro Alciato, edito da Baldini+Castoldi;
· GIU’ LA MASCHERA. CONFESSIONI DI UNA CAMPIONESSA IMPERFETTA di Elisa Di Francisca con Gaia Piccardi, edito da Solferino;
· IL RITORNO DEGLI DEI, di Marino Bartoletti, edito da Gallucci Editore;
· IO C’ERO DAVVERO. REPORTAGE DA DUE VIRUS: IL COVID E IL GIORNALISMO, di Gian Paolo Ormezzano, edito da Minerva Edizioni;
· IL GRANDE SOGNO, di Ermanno Salvaterra, edito da Mondadori;
· VALENTINO ROSSI, IL TIRANNO GENTILE, di Marco Ciriello, edito da 66thand2nd.
Gli Autori Vincitori il Premio Selezione, conosceranno nella serata di assegnazione del premio, il 9 luglio a Pontremoli, il verdetto che uscirà dall’urna, dalla quale il Notaio Dott.ssa Sara Rivieri, estrarrà e leggerà, in seduta pubblica, le preferenze espresse sulle schede che le saranno state recapitate a tale data dai votanti.
Nel frattempo infatti, i volumi finalisti verranno sottoposti alla lettura e valutazione dei componenti la “Grande Giuria”, ovvero: i librai indipendenti appartenenti alle due Associazioni promotrici dei Premi Bancarella e gli elettori designati dal Panathlon Distretto Italia e dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport.
Saranno due gli appuntamenti, organizzati in collaborazione con il Panathlon International – Distretto Italia, che permetteranno di conoscere gli Autori e i rispettivi libri finalisti: il 19 maggio p.v. a Lucca ed in “Piazzetta” a Portofino il 15 giugno.
Altri appuntamenti immancabili della serata di Pontremoli saranno la consueta consegna del premio alla carriera giornalistica, “Bruno Raschi”, e da quest’anno un “Premio Panathlon” che verrà assegnato ad uno dei libri partecipanti, che incarni i valori dello sport, dell’uguaglianza, dell’inclusione, della sportività.
Per questa prima edizione il libro ritenuto meritevole di tale riconoscimento sarà “La rossa volante”, scritto da Francesca Porcellato con Matteo Bursi, edito da Baldini+Castoldi.
Ospite speciale della serata di Pontremoli, sarà Alessia Comandini, studente dell’Acme, Accademia di Belle Arti di Novara, che ha realizzato il manifesto del Premio 2022, con il tutoraggio del professor Alfredo Ghidelli.