Teo era argentino e Pepe spagnolo. Li conoscevo… incontri patagonici. Erano due fortissimi alpinisti. Era la fine di dicembre del 1993 quando eravamo impegnati su una nuova via al Cerro Stadhardt. Ero con Adriano Cavallaro aprendo una nuova via al Mocho. Dalla cima li avevamo visti mentre arrampicavano sulla parete finale. Poi eravamo tornati al campo base e due giorni dopo ero ancora alla base del ghiacciaio al bivacco Noruego. Avevo girato parecchio quel giorno e arrampicato poco. Ero un po' preoccupato per Teo e Pepe. Sarebbero dovuti essere già giù. Oziavo e guardavo su. Poi, li vidi arrivare. Scendevano molto lentamente e gli andai incontro con qualcosa da bere e un pezzo di cioccolato. Arrivarono e ci abbracciammo. Teo era un po' ferito in volto ma soprattutto a fatica stava in piedi. Quando li vedemmo 3 giorni prima, Teo prese una scarica di ghiaccio e volò. Il racconto me lo fece Pepe. Erano a quasi mille metri da terra. La situazione era piuttosto difficile. Iniziarono le manovre di discesa ma tutto era difficile. Teo chiese a Pepe di lasciarlo. Ma avete idea? Chiedere al proprio amico di scendere da solo e lasciarlo lì, solo, a finire la sua vita. Pepe si arrabbiò e gli disse:"O scendiamo insieme o rimaniamo qui insieme!" Un altro bivacco in parete senza bere, mangiare e sacchi a pelo. Scesero insieme e solo Pepe può capire quello che dovette fare per arrivare a terra. Poi un'altra notte in truna e poi tutto il giorno per scendere sul ghiacciaio dove di solito ci si può impiegare poco più di un'ora.
Poi andammo insieme al Noruego. Lasciai loro una mia tendina da parete, il fornello e qualcosa da mangiare. Io scesi di corsa al campo base e Adriano andò al Chalten per chiedere se c'era la possibilità di avere un elicottero. Il giorno dopo, molto fortunatamente, venne Almiron col suo elicotterino. Portò Adriano e me lassù a prendere loro due e noi rimanemmo là a finire la via che avevo iniziato da solo alla Torre di Medialuna. Teo poi tornò a casa sua a Bariloche e Pepe rimase ancora un po' e andammo ad arrampicare insieme. Teo se ne andò qualche mese dopo sotto una valanga nella zona di Bariloche. Pepe terminò la sua vita qualche anno dopo sulle pareti del Monte Bianco.La nostra via del 2005 al Cerro Torre, El arca de los vientos l'abbiamo dedicata alla loro memoria.
Il mio diario... o meglio, ciò che mi passerà per la testa di scrivere delle mie giornate, di quello che faccio. Non so quanto diario sarà, nel senso che sicuramente non lo farò tutti i giorni. Cercherò di essere il meno ripetitivo possibile, anche se mi sarà difficile perché più o meno faccio sempre le stesse cose. Vivo in un mondo tutto mio. Potrei dire che la mia vita trascorre nel mondo delle fiabe. Grazie e siate positive/i...