Il mio diario... o meglio, ciò che mi passerà per la testa di scrivere delle mie giornate, di quello che faccio. Non so quanto diario sarà, nel senso che sicuramente non lo farò tutti i giorni. Cercherò di essere il meno ripetitivo possibile, anche se mi sarà difficile perché più o meno faccio sempre le stesse cose. Vivo in un mondo tutto mio. Potrei dire che la mia vita trascorre nel mondo delle fiabe. Grazie e siate positive/i...
domenica 22 novembre 2009
ROXI E LUF
venerdì 20 novembre 2009
CERRO TORRE
Notizia apparsa il giorno 20 novembre 2009 sul sito montagna.tv
Non riporto l’articolo completo che semmai vi potete leggere sul sito. Riportero’ solo parti a cui aggiungero’ dei miei commenti personali. Approfitto anche per fare un commento a questo sito che forse molti non condivideranno. Sito di montagna? Il sito per il gossip di montagna lo chiamerei. Un sito che sicuramente ha molti soldi. Ma molti… Un sito dove non si trova, o almeno per uno ignorante come me, un indirizzo di posta elettronica a cui si possa scrivere.
“Fu aperta da Maestri con Ezio Alimonta e Carlo Claus sul pilastro sud-est usando un grosso martello compressore, dove pianto’ qualche manciata di chiodi in un punto completamente privo di appigli nei pressi della vetta”. Per la salita venne usato un compressore fornito dalla Ditta Atlas Copco. Al compressore era collegato un tubo che poi faceva funzionare il trapano con l’aria compressa. Quelli piantati non furono “qualche manciata di chiodi” ma oltre 400. I punti dove sono stati usati sono sul famoso traverso-obliquo di circa 90 metri. Due tiri dopo il traverso una placca verticale di mezzo tiro. Poi altri chiodi a pressione sulle rocce affioranti dei tiri di ghiaccio nella zona delle torrette. Poi altra parete verticale quando si passa sul versante sud e la torre staccata che porta alla base della parte terminale per altri 2 tiri. Infine la parete terminale di ben oltre 150 metri. In discesa spezzo' quasi tutti i chiodi dell’ultimo tiro. Lascio’ solo 5 chiodi oltre il compressore. L’intenzione di Maestri era quella di rompere tutti i chiodi che aveva piantato con l’uso del compressore. Ed il fatto che “voleva lasciare tracce incontestabili del suo passaggio” e’ pura fantasia della giornalista. “Altri alpinisti hanno tentato di salire quella via in libera, ma nessuno finora ci e’ riuscito. L'ultimo tentativo risale a due anni fa, quando gli americani Zack Smith e Josh Wharton erano riusciti a liberare tutta la via fino a circa 150 metri dalla cima”. Bisognerebbe essere piu’ chiari. Se si dice di voler salire una via in libera bisogna seguire l’itinerario originale. Altrimenti si fa una linea diversa come del resto avevano detto di voler fare i due americani. Gli americano hanno abbandonato il loro tentativo per il cambio del tempo. Da quel che mi risulta fino a quel punto hanno usato forse due passi in artificiale. “Le principali difficoltà saranno le scariche di ghiaccio nella prima parte e l'instabilità meteo nella seconda”. Ma chi gli dice ‘ste cose? Ma quali scariche nella prima parte. Credo che nessuna delle montagne patagoniche sia tanto sicura nella prima parte com’è la via del compressore al Torre. Ah, non me ne vogliano David Lama e Daniel Steuerer, perche’ io con loro non ho proprio niente, anzi!