Il mio diario... o meglio, ciò che mi passerà per la testa di scrivere delle mie giornate, di quello che faccio. Non so quanto diario sarà, nel senso che sicuramente non lo farò tutti i giorni. Cercherò di essere il meno ripetitivo possibile, anche se mi sarà difficile perché più o meno faccio sempre le stesse cose. Vivo in un mondo tutto mio. Potrei dire che la mia vita trascorre nel mondo delle fiabe. Grazie e siate positive/i...
lunedì 31 marzo 2008
ARRAMPICATINA COL MIO AMICO SARCHI
Che bello non avere piu'gli sci ai piedi ed andare ad Arco. Giornata bellissima. E' passato a prendermi il mio amico Andrea Sarchi e via. Non era molto presto e non ci vedevamo da un bel po'. Ci siamo messi a chiacchierare come due lavandaie e poi, e nemmeno tanto facilmente, una volta giunti ad Arco, siamo arrivati all'attaco della via. Abbiamo scelto una via facile per divertirci ed aver piu' tempo per scambiarci le nostre cose. La via era "Selene" e, quindi, siamo andati anche sull'argomento donne. Non posso scrivere cio' che ci siamo detti anche perche' credo che le cose di donne di due vecchietti come noi non interessino sicuramente a nessuno. Prima di iniziare la salita ci siamo scambiati la macchina fotografica. Pochi scatti ma, a detta di Andrea, sembravano belli. Finita la salita siamo andati in paese per incontrarci con l'amico Mauro Girardi. Panino, gelato, birra e coca cola e poi, tanto per cambiare, come dice Andrea, a "pestar fuori un po' di soldi". Poi ritorno a casa con sorpresa. Mi sono messo al computer per scaricare le foto dalla mia macchina. Nella mia macchinetta non c'era la scheda. Mando un sms ad Andrea per dirgli la cosa ed il suo messaggio di ritorno: "Grande tecnico della fotografia". E così di oggi non ho nessuna foto. La prossima volta vedro' di dire alla mia badante che controlli cosa porto con me.
domenica 30 marzo 2008
FABIOOO
Sono passati un po' di giorni dall'ultima volta che ho scritto ma la mia mente era presa da altro. Oggi sono andato ad arrampicare con alcuni amici e Fabio, il grande Fabio, faceva cordata con me. Abbiamo salito una bellissima via (Arcangelo) ad Arco e ci siamo divertiti un sacco anche se mi sono fatto un bel voletto di una quindicina di metri. Ma la parete era strapiombante e così non ho sbattuto da nessuna parte. Ho solo detto qualche parolaccia, come sempre, e poi sono proseguito. Mi si e' rotto un pezzetto d roccia sotto il piede e sono caduto. Ma forse sarei volato lo stesso perche' avevo le dita che non tenevano piu'. Poi ci siamo fermati al bar a berci una birra ed abbiamo aspettato il mio falegname, Mattia che ha fatto un'altra via con la sua ragazza.
martedì 25 marzo 2008
CIAO GIACOMO
Bruttissima giornata oggi. Stamattina mi ha delefonato mia moglie e mi ha dato una notizia che mai avrei potuto immaginarmi. Il mio grande compagno nella salita alla parete est del Torre, ieri è caduto durante una scalata al Cornone Blumone nel Bresciano. Oggi pomeriggio ho parlato con la sorella, Stefania. Lei, che era preoccupata quando Giacomo venne al Torre con me... invece mi ha detto: "Ci ha lasciato sulle montagne di casa sua".
RICORDO "Cosa dire mai di Giacomo. Lo conoscevo poco ma mi piaceva. Lo stesso accadde nel 2004, quando ci incontrammo per la prima volta. Gli avevo proposto di venire in Patagonia per tentare la est del Torre. Mi disse che non ne era all’altezza, che il Torre era troppo grande per lui. Una bella cosa ma un sogno irrealizzabile. Non ricordo quali giri di parole usai per fargli dire si', non ricordo perche' forse non erano vere le cose che gli dicevo per convincerlo a dirmi di sì e soprattutto le bugie io le dimentico in fretta. Ma insistetti tanto che alla fine disse di si'. E perche' lo feci! Perche' mi piaceva quel ragazzo, lo trovavo semplice, spontaneo e carico di volonta'. E cosi' si dimostro'. Quando Matteo, suo compaesano, rinuncio' a salire sulla est, Giacomo si carico' ulteriormente e riusci' a trasmettere quella carica che aveva addosso anche ad Alessandro ed a me. Non passava giorno che non mi ringraziasse per averlo tirato in quella storia. Mai l’ho sentito lamentarsi per lo zaino che gli segava le spalle, per il freddo che aveva alle mani, per le fatiche a tirar su il saccone, mai… Era proprio un bravo “scèt”, come dicono dalle sue parti. Quando era ora di entrare nelle porta-ledge, quando il tempo era brutto e non si vedeva l’ora di mettersi al riparo, lui era sempre l’ultimo ad aprire la porta. Rimaneva fuori fino all’ultimo per chiedere se ci serviva ancora qualcosa. A volte quasi dovevamo alzare la voce per far sì che entrasse. Ed anche tornati a casa ogni volta erano sempre quelle sue parole spontanee e sincere che mi riempivano il cuore di gioia. “Grazie èrman, grazie per avermi portato in quei posti, grazie…”Ciao Giac, non riesco a dire altro di te anche se meriteresti di piu'. Sto piangendo, non mi vergogno di questo, tu meriteresti molto di piu'. Ciao Giac"
RICORDO "Cosa dire mai di Giacomo. Lo conoscevo poco ma mi piaceva. Lo stesso accadde nel 2004, quando ci incontrammo per la prima volta. Gli avevo proposto di venire in Patagonia per tentare la est del Torre. Mi disse che non ne era all’altezza, che il Torre era troppo grande per lui. Una bella cosa ma un sogno irrealizzabile. Non ricordo quali giri di parole usai per fargli dire si', non ricordo perche' forse non erano vere le cose che gli dicevo per convincerlo a dirmi di sì e soprattutto le bugie io le dimentico in fretta. Ma insistetti tanto che alla fine disse di si'. E perche' lo feci! Perche' mi piaceva quel ragazzo, lo trovavo semplice, spontaneo e carico di volonta'. E cosi' si dimostro'. Quando Matteo, suo compaesano, rinuncio' a salire sulla est, Giacomo si carico' ulteriormente e riusci' a trasmettere quella carica che aveva addosso anche ad Alessandro ed a me. Non passava giorno che non mi ringraziasse per averlo tirato in quella storia. Mai l’ho sentito lamentarsi per lo zaino che gli segava le spalle, per il freddo che aveva alle mani, per le fatiche a tirar su il saccone, mai… Era proprio un bravo “scèt”, come dicono dalle sue parti. Quando era ora di entrare nelle porta-ledge, quando il tempo era brutto e non si vedeva l’ora di mettersi al riparo, lui era sempre l’ultimo ad aprire la porta. Rimaneva fuori fino all’ultimo per chiedere se ci serviva ancora qualcosa. A volte quasi dovevamo alzare la voce per far sì che entrasse. Ed anche tornati a casa ogni volta erano sempre quelle sue parole spontanee e sincere che mi riempivano il cuore di gioia. “Grazie èrman, grazie per avermi portato in quei posti, grazie…”Ciao Giac, non riesco a dire altro di te anche se meriteresti di piu'. Sto piangendo, non mi vergogno di questo, tu meriteresti molto di piu'. Ciao Giac"
lunedì 24 marzo 2008
CATERINA
Non scrivo da qualche giorno perche' sono un po' preso. A casa ora abbiamo anche un'altra ospite. E' Caterina, una bellissima carlina di poco piu' di un anno. E' molto simpatica anche se un po' rompi. Oggi e' passato l'ultimo lunedì della stagione ed e' cominciato il count down. Ho fatto le mie ore coi bambini ed e' stata una bella giornata con la neve bellissima. Poi sono andato in palestra, nella casa delle torture. Si', perche' quando esco dal bunker mi sembra di rinascere. Ciao a tutti e buona serata.
giovedì 20 marzo 2008
TIENI DURO ROBERTO!
Oggi la giornata e' stata abbastanza fresca e fino alle ore 13 la temperatura e' rimasta sotto lo zero e la neve era molta bella per sciare. Quando sono sceso alle 3 sono andato a correre con Isotta. Erano 10 giorni che non facevo niente causa il mal di schiena. Ieri pomeriggio aono andato a Laives, vicino a Bolzano, a trovare Roberto. L'ho trovato abbastanza bene anche se ne avra' ancora per molto. Credo fosse il 7 settembre scorso, quando, al secondo tiro di una via di III grado alla Cima d'Agola, sbagliando la linea di salita, era volato per una ventina di metri. Rimase in coma 3 settimane ma poi, molto lentamente, comincio' a riprendere a vivere. Ora non cammina ancora ma Roberto era uno che amava la montagna e spero che la sua volonta' lo aiuti a tener duro ed a continuare con la fisioterapia per ritornare di nuovo a camminare.
martedì 18 marzo 2008
INCONTRO COL MIO AMICO DETASSIS
Oggi pomeriggio sono stato a Campiglio a trovare il mio Grande Amico, Bruno Detassis. Il Grande Bruno ora ha la bellezza di 98 anni. Mi ha detto che sta bene e, a parte un po' di mal di schiena, non si puo' lamentare. Bruno e' proprio una bella persona e quando lo vedo mi da' sempre molta carica ed energia.
lunedì 17 marzo 2008
MAL DI SCHIENA
Oggi sono stato a sciare, come del resto i mesi scorsi. Alle 2 ho finito e mi sono messo al computer, controvoglia, in quanto da 5 giorni ho un forte mal di schiena che non mi permette di correre e nemmeno di andare in palestra a massacrarmi le braccia. Cosa dire, e' molto caldo e l'inverno sta finendo. Anche Isotta e' un po' arrabbiata con me perche' non la porto a correre. Il corvo mi picchia sul vetro della finestra perche' vuole che gli butti un pezzo di pane ed i caprioli non si sono ancora fatti vedere. Comunque una bellissima giornata.
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