Ma che razza siamo? Che fastidio ci possono dare gli omosessuali? A volte mi vergogno di far parte degli esseri umani... Siamo proprio degli infami. Ma che male ci fanno i gay? Imparassimo a vivere da loro...
Il mio diario... o meglio, ciò che mi passerà per la testa di scrivere delle mie giornate, di quello che faccio. Non so quanto diario sarà, nel senso che sicuramente non lo farò tutti i giorni. Cercherò di essere il meno ripetitivo possibile, anche se mi sarà difficile perché più o meno faccio sempre le stesse cose. Vivo in un mondo tutto mio. Potrei dire che la mia vita trascorre nel mondo delle fiabe. Grazie e siate positive/i...
domenica 30 maggio 2010
INCIVILTA'
ROMA "Una serata spensierata passata con gli amici nella "Gay street". Ma una volta rimasto da solo, la notte romana ha materializzato un incubo: dietro l’angolo lo aspettava il ghigno dei suoi aguzzini, che lo hanno riempito di botte urlandogli «Frocio di m...». Sono gli attimi di terrore vissuti da un giovane omosessuale a Roma, pestato a sangue nei pressi del Colosseo da un gruppo di quattro o cinque ragazzi."
sabato 29 maggio 2010
MANCO DA UN PO'
SARCHI... IL MITICO
FEDERICO
FERNANDO IN GARA
LA SECONDA MEDIA
I MASCHI CON FERNANDO
Fra le iniziative progettuali che arricchiscono l’offerta formativa dell’istituto comprensivo “Val Rendena”, viene riconosciuta particolare importanza alla Festa dello Sport, giornata di incontro degli 850 alunni delle 10 scuole della Val Rendena, all’insegna dello sport, del gioco e del movimento, finalizzati alla pratica dei valori dell’amicizia e della solidarietà.
La “Festa dello Sport” avviene in stretta collaborazione con le società sportive che aderiscono all’iniziativa e collaborano ad avviare i gruppi-classe alle diverse attività sportive.
FEDERICO
FERNANDO IN GARA
LA SECONDA MEDIA
I MASCHI CON FERNANDO
Fra le iniziative progettuali che arricchiscono l’offerta formativa dell’istituto comprensivo “Val Rendena”, viene riconosciuta particolare importanza alla Festa dello Sport, giornata di incontro degli 850 alunni delle 10 scuole della Val Rendena, all’insegna dello sport, del gioco e del movimento, finalizzati alla pratica dei valori dell’amicizia e della solidarietà.
La “Festa dello Sport” avviene in stretta collaborazione con le società sportive che aderiscono all’iniziativa e collaborano ad avviare i gruppi-classe alle diverse attività sportive.
Ci sono ancora. Sono stato un po' preso in questo periodo. Ho fatto due giorni con i ragazzi del Liceo della Montagna ad Arco. Ho arrampicato con Pier Paolo, campione italiano per due anni di mountain bike, e Federico. L'altro ieri sono stato il pomeriggio coi ragazzi della seconda media in occasione della festa dello sport. Hanno fatto alcune gare di corsa ed anche Nando, sfortunato perche' sulla sedia a Rotelle, ha fatto la corsa lunga insieme a me. Le ragazze sono veramente fortissime. Ieri sono andato a Dro a fare una bella salita col mio validissimo amico Andrea Sarchi. Da vecchietto continuo a correre anche se i miglioramenti sono quasi invisibili.
sabato 22 maggio 2010
venerdì 21 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
martedì 18 maggio 2010
TEMPO DI SCI -1970
Un servizio storico della RAI 1970. L'allenatore del mitico Sci Club Pinzolo era mio padre, il "Dolfo". E' stato ritrasmesso in occasione delle olimpiadi di Vancouver. Un momento di emozione che ci ricorda nostro padre che se ne ando' nel 1975.
domenica 16 maggio 2010
LA VECCHINA ADLE
C’era una volta Adle, una gnomina, tanto piccolina e tanto carina. Gli anni passavano e la piccolina era diventata vecchina. Un giorno sentì che era vecchietta e che la sua vita non poteva andare avanti ancora molto. Decise allora di avviarsi per un viaggio, per il suo ultimo viaggio. Non voleva andare chissa’ dove e far chissà che cosa.
Semplicemente voleva fare questo viaggio. Lo disse ai suoi piccoli gnomini Arual, Aivalf, Onnamre, Ocram e Asiul. Non gli spiegò che viaggio sarebbe stato e dove sarebbe finito. Partirono tutti insieme. I cinque gnomini si caricarono in spalla tutto ciò di cui avevano di bisogno. All’inizio quasi bisticciarono in quanto la vecchina si voleva caricare di tutto ma loro gli spiegarono che era stata lei, per tanti anni, a portare tutto.
Ora era il tempo che fossero loro a caricarsi del peso.
Camminarono tanto insieme e passarono molte notti tutti vicini ed abbracciati e baciati dalle stelle.
Un giorno, in una fresca mattina di primavera, ripresero a camminare. Erano in alta montagna e l’aria era molto sottile. Una nebbiolina quasi impalpabile li avvolgeva dolcemente tanto che avevano l’impressione di essere più leggeri. Il sentiero era molto ripido e stretto e la visibilità era minima. Ad un certo punto gli gnomini non videro più la loro mammina. Era come sparita fra la nebbia. Cercarono per un po’ finche’ capirono. La loro mammina era arrivata alla fine di quel suo ultimo viaggio e senza dire una parola se n’era andata. Si abbracciarono, dai loro occhi scesero delle lacrime, erano tristi perché avrebbero voluto che quell’ultimo viaggio non si facesse mai. Quando ridiscesero a valle non si parlarono ma, dentro di loro, tutti vedevano la mamma in uno spazio infinito e verde, dove anche i poveri animali andavano dopo la loro partenza da questa vita. E lei correva felice con le caprette che la seguivano in quell’incredibile prato verde.
Semplicemente voleva fare questo viaggio. Lo disse ai suoi piccoli gnomini Arual, Aivalf, Onnamre, Ocram e Asiul. Non gli spiegò che viaggio sarebbe stato e dove sarebbe finito. Partirono tutti insieme. I cinque gnomini si caricarono in spalla tutto ciò di cui avevano di bisogno. All’inizio quasi bisticciarono in quanto la vecchina si voleva caricare di tutto ma loro gli spiegarono che era stata lei, per tanti anni, a portare tutto.
Ora era il tempo che fossero loro a caricarsi del peso.
Camminarono tanto insieme e passarono molte notti tutti vicini ed abbracciati e baciati dalle stelle.
Un giorno, in una fresca mattina di primavera, ripresero a camminare. Erano in alta montagna e l’aria era molto sottile. Una nebbiolina quasi impalpabile li avvolgeva dolcemente tanto che avevano l’impressione di essere più leggeri. Il sentiero era molto ripido e stretto e la visibilità era minima. Ad un certo punto gli gnomini non videro più la loro mammina. Era come sparita fra la nebbia. Cercarono per un po’ finche’ capirono. La loro mammina era arrivata alla fine di quel suo ultimo viaggio e senza dire una parola se n’era andata. Si abbracciarono, dai loro occhi scesero delle lacrime, erano tristi perché avrebbero voluto che quell’ultimo viaggio non si facesse mai. Quando ridiscesero a valle non si parlarono ma, dentro di loro, tutti vedevano la mamma in uno spazio infinito e verde, dove anche i poveri animali andavano dopo la loro partenza da questa vita. E lei correva felice con le caprette che la seguivano in quell’incredibile prato verde.
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