MADONNA DI CAMPIGLIO - 1875
Madonna di Campiglio fu lanciata turisticamente nella seconda metà del 1800 da un certo Giambattista Righi di Strembo.
Nel 1868 egli acquistò per 40.000 fiorini l’intera sostanza dell’ex-monastero di Santa Maria di Campiglio appartenente alla mensa capitolare di Trento. Al posto dei fatiscenti fabbricati del vecchio ospizio stretti attorno ad una chiesa tardo medioevale, egli eresse un primo albergo, lo Stabilimento Alpino, destinato ad accogliere i primi turisti della montagna.
Nel 1875 intraprese a proprie spese la costruzione della strada che collegava i centri dell’Alta Val Rendena e Pinzolo con Madonna di Campiglio: erano necessarie tre ore per percorrerla in carrozza.
L’ospitale – da hospes, ospite – per pellegrini e viandanti, acquistato dal Righi, era stato fondato alla fine del XII secolo da un certo Raimondo, un laico travagliato da inquietudini spirituali. Costui scelse l’allora Campei o Ambino, un “luogo deserto… dove non cresce biada alcuna né vino né altro frutto… ai confini tra la Valle di Sole e Rendena”; vi costruì un riparo, lo dotò di una cappella dedicandola a Maria Vergine, ben presto affiancato da altri monaci nella sua missione di accoglienza ed espiazione.
I luoghi erano in antico zona di passaggio di commercianti di bestiame, di legname, di ferro, di vino, di sale e di derrate che salivano dalla Pianura Padana diretta in Val di Sole e Non (e viceversa) per i loro traffici o che preferivano evitare i pesanti dazi imposti lungo la principale arteria della Val dell’Adige.
L’ospizio, dunque, composto da una chiesetta e da un ospedale, fu ingrandito sotto la protezione dei Principi Vescovi di Trento, ma conobbe un’inarrestabile decadenza che lo condusse alla soppressione nei primi del Cinquecento. Nel 1706 fu incorporato nel patrimonio del Capitolo della Cattedrale di Trento a cui rimase fino al 1868 tra l’incuria e il disinteresse.
L’avventura imprenditoriale di Giambattista Righi fu portata avanti da Franz Josef Oesterreicher, già proprietario del Grand Hotel Trento, il quale subentrò nella proprietà di Campiglio nel 1882. Si diceva di lui che fosse figlio illegittimo dell’imperatore d’Austria e Ungheria, Francesco Giuseppe, di cui portava lo stesso nome. Egli trasformò Madonna di Campiglio nel ricercatissimo luogo di soggiorno per la nobiltà e la ricca borghesia austriaca e mitteleuropea
Tra i suoi ospiti, nel 1889 e nel 1894, ebbe addirittura la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe che trascorsero qui lunghe giornate, passeggiando per i boschi, raggiungendo i laghetti attorno a Campiglio e dedicando spensierate serate ai walzer e a ristretti incontri con il loro entourage.
La fine dell’Ottocento coincise con il periodo dell’alpinismo pionieristico che destò l’interesse degli appassionati soprattutto inglesi e tedeschi, accompagnati dalle prime guide locali e dai cacciatori di camosci.