A 91 anni è morto Armando Aste, uno dei più grandi alpinisti italiani di
sempre.
Aste era nato a Reviano di Isera (TN) il 6 gennaio 1926 e aveva iniziato
a scalare da autodidatta dopo la fine della seconda guerra mondiale,
quando già lavorava come operaio alla Manifattura Tabacchi di Rovereto.
Il vicino Gruppo del Brenta fu così logicamente la sua “palestra”, dove
iniziò a ripetere le vie più impegnative in cordata con forti compagni
fra i quali spiccano Fausto Susatti e Marino Stenico. Poi, dopo le
ripetizioni (anche prime), cominciò presto il periodo delle sue nuove
vie, sempre in Dolomiti. Sono numerosissime (tracciate anche con
compagni come Franco Solina, Josve Aiazzi, Andrea Oggioni): su tutte
spicca la “Via dell’Ideale” sulla Sud della Marmolada (1964).
Aste è stato anche grande interprete dell’alpinismo in solitario “per il
bisogno di trovarmi solo con me stesso e di cercare l’Infinito” (era
famoso anche per la sua fervida fede). Sua è la terza solitaria (1949)
della mitica via Preuss al Campanile Basso (preceduto soltanto dal
grande austriaco e da Emilio Comici!). Ma fra le tante, quella che
spicca è senza dubbio la solitaria del 1960 sulla via Couzy alla
strapiombante Nord della Cima Ovest di Lavaredo.
Ovviamente Aste non si è fatto mancare nemmeno le invernali, a
cominciare dalla prima sulla via Carlesso-Sandri alla Torre Trieste (con
Angelo Miorandi).
Pur avendo sempre fatto alpinismo soltanto nel tempo libero dal lavoro,
Aste ha anche all’attivo salite fuori dai nostri confini. Quella più
famosa è la prima di una cordata italiana sulla famigerata Nord
dell’Eiger, nel 1962, insieme a Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi,
Andrea Mellano, Romano Perego e Solina. Ma vale ancor di più la nuova
via sulla Torre Sud del Paine, nelle Ande patagoniche (1963, stesso anno
della prima salita, a opera dei britannici Chris Bonington e Don
Whillans, della Torre Central, la più alta delle tre del Paine).
Aste, che si “allenava” spalando carbone come fuochista alla Manifattura
Tabacchi (usando alternativamente le due braccia), ha anche scritto
cinque libri: “Cuore di roccia”, “Pilastri del cielo”, “Alpinismo
epistolare”, “Commiato, riflessioni conclusive di un alpinista
dilettante in congedo”, “Nella luce dei monti”.
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