mercoledì 17 novembre 2010

SCAPINELA

Oggi sono stato di nuovo al Limaro'. Ero solo ma ho fatto un discreto lavoro. Al ritorno pensavo ad una mia dolce amichetta che sta passando un brutto periodo ed allora, strada facendo, ho pensato ad una fiaba. Lei non si chiama Scapinèla ma nella fiaba sì.


C’erano una volta Fùmbla e suo marito Om. Un giorno, passeggiando fra le montagne, trovarono una caverna dove, proprio in fondo, c’era una grande stalattite di oro zecchino. La loro vita poteva cambiare. Fino a quel giorno avevano vissuto nella semplicità e nella povertà. Mai, comunque, si era sentito un loro lamento. Comunicarono a tutti del loro ritrovamento e festeggiarono insieme a loro con le castagne ed il succo d’uva. Poi, prima di andare a dormire, i due ricchi gnomi, lanciarono una sfida ai loro compaesani. Al primo che avesse raggiunto la cima della loro montagna piu’ alta e difficile, l’Avöz gli sarebbe stata donata tutta quella ricchezza aurea. Il mattino successivo tutti gli gnomi partirono. C’erano molte ore di cammino per raggiungere la base dell’Avöz La montagna era grandissima e le sue pareti erano moltissime e difficilissime. Un giorno non era sufficiente per effettuare quella scalata… Scapinèla, la piu’ piccola e meno forte delle gnomine, lascio’ il villaggio da sola e si avventuro’ nella valle Solitaria. Quel lungo cammino l’avrebbe portata all’inizio del lungo spigolo che portava in vetta all’Avöz. La cresta scelta da Scapinèla non era tecnicamente difficile ma, era lunga, tanto lunga. Impiego’ due giorni interi solo per arrivare alla base. Non si era mai fermata. Appena arrivata all’attacco inizio’ subito l’arrampicata. La roccia era bellissima anche se il freddo era pungente in quanto la cresta era rivolta a nord. Ogni tanto si fermava a bere dell’acqua ed a mangiare un po’ di pane secco. Sui versanti difficili, gli altri gnomi erano molto impegnati nel superare difficoltà estreme e proseguivano molto lentamente. Non c’era pero’ una forte competizione fra di loro. A volte si sentivano incitamenti reciproci e questo, rendeva la loro scalata piu’ piacevole. Il mattino del settimo giorno, tutti videro un piccolo gnomo quasi in vetta lungo la cresta incredibile. Capirono si trattasse di Scapinèla tanto era piccola. Scoppio’ un grandissimo applauso mentre la gnomina arrivava in vetta. Poco dopo iniziarono ad arrivare anche tutti gli altri gnomi. Si strinsero con un forte abbraccio e poi, uno dopo l’altro, si lanciarono nel vuoto col paracadute che guidarono con grande maestria arrivando nella piazza del paese. Fùmbla e Om si congratularono con Scapinèla e la portarono subito alla caverna dell’oro. Scapinèla era veramente felice di tanta ricchezza. Si ritrovarono tutti nella piazza del villaggio e Scapinèla, pronta ad essere festeggiata, meraviglio’ tutti quando disse di voler dividere quella ricchezza con tutti gli gnomi. Ci fu una grande ovazione e, per ringraziarla, gli venne regalata la cena in ogni casa del villaggio per il resto della sua vita. E vissero tutti felici e contenti.

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