Non so come cominciare. Sono comunque una persona
molto fortunata per la possibilità di vivere una vita tanto bella. Sono
fortunato per la gente che mi circonda, per gli animali che mi vogliono bene,
per gli Amici che ho. Di chi voglio parlare oggi? Di Adriano, il “Nano”. Qualche
giorno fa siamo stati a cena nella sua bellissima casa e anche Isotta giocava
con Teo, il suo cane, come non fa mai con altri cani. Magnifico.
Suo fratello, il postino, ci ha fatto un paio di
foto con i nostri cani in braccio e poi in braccio ha preso anche me. Mi teneva
con lo sforzo con cui si tiene un bambino…
Il “Nano” è un Grande uomo, un Amico di cui si
potrebbe scrivere un libro, un Best Seller. Adriano è un boscaiolo, un
lavoratore come credo ce ne siano pochi; un fisico della madonna costruito non
in palestra ma con la motosega, la scure, il “zapin” (scusate ma non so come si
dice in italiano). Adriano ha una moglie splendida e una figlia fantastica. La
sua semplicità e il suo non parlare sono indescrivibili. Con lui ho vissuto
momenti difficili e altri molto simpatici. Mi fece molto ridere una volta: ci
trovavamo isolati sullo Hielo Continental in Patagonia, avevamo poca roba da
mangiare e una busta di minestrina scaduta da qualche anno. Eravamo molto a
corto di viveri quella volta. Lui, il rude, non la volle mangiare ma qualche
giorno dopo, spalando neve, trovammo un sacchetto contenente un po’ di viveri.
Era stato abbandonato 10 anni prima. L’aspetto era orribile ma trovammo un po’
di caffè e una busta di latte in polvere (ormai a blocchi). Poco dopo il caffè
e il latte finirono nel nostro stomaco e anche Adriano dopo tanto tempo non
fece nessun commento sulle date di scadenza.
Un'altra volta era gennaio e Adriano si era sposato con Chicca e
dopo cinque giorni il suo viaggio di nozze lo fece con me a patire le
bizze del clima patagonico.
Adriano non parla mai e se lo fa non è mai di lui.
La sua bontà e generosità credo siano difficilmente riscontrabili in altre
persone. E’ una persona che affascina e ci si può sentire innamorati di lui
anche se dello stesso sesso. Potrei continuare, vorrei continuare a parlare di
lui, ma mi obbligo a non farlo. Certo che se fossimo tutti come lui, anche solo
un po’, non ci sarebbero guerre e la vita sarebbe più bella per tutti… grazie
Adriano…
Nessun commento:
Posta un commento