Il mio diario... o meglio, ciò che mi passerà per la testa di scrivere delle mie giornate, di quello che faccio. Non so quanto diario sarà, nel senso che sicuramente non lo farò tutti i giorni. Cercherò di essere il meno ripetitivo possibile, anche se mi sarà difficile perché più o meno faccio sempre le stesse cose. Vivo in un mondo tutto mio. Potrei dire che la mia vita trascorre nel mondo delle fiabe. Grazie e siate positive/i...
mercoledì 6 gennaio 2010
DISGRAZIA AL TORRE
Oggi ho finito di insegnare alle 15 e poco dopo essere arrivato a casa mi chiama un giornalista e mi dà la triste notizia. Fabio Giacomelli e' tragicamente scomparso sotto una valanga alla base del Cerro Torre. Le notizie sono vaghe. Allora telefono al Chalten alla mia amica Marcela che mi racconta qualcosa al riguardo. Contemporaneamente mando subito una mail a Rolo che mi risponde subito. Stavano scendendo dal loro tentativo alla parete est del Torre. Con Fabio c'era Elio Orlandi. Il tempo e' pessimo e la neve caduta nei giorni precedenti e' tantissima. Arrivato alla base Fabio s'incammina sul tratto di ghiacciaio che porta alla truna. La pendenza e' di circa 30°-40° ma c'e' un sacco di neve. Dopo una decina di metri la massa nevosa si stacca e travolge Fabio. Poco dopo elio comincia la ricerca e trova un bastoncino. Crede sia finito in un crepaccio ma non e' così. E' il primo di gennaio e solo il 3 riesce a ritrovare l'amico. Triste ritrovamento... Accompagna il suo amico in un posto sicuro e torna al Chalten dove arriva ieri sera verso le ore 19. Gia' una squadra e' partita oggi pomeriggio per recuperare il corpo del povero Fabio. Questo per ora e' quello che si sa. Fabio Giacomelli e' del '58 ed ha due figli. Non ho mai arrampicato con lui ma lo conosco. E' uno scalatore molto forte e modesto. Un timidone che parla poco e niente di lui. Un ragazzo molto semplice. Diversi anni fa perse suo fratello Gigi che stava scalando al Castello dei Massodi in solitaria.
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1 commento:
drammatico ... ed encomiabile quanto fatto da Elio Orlandi per ritrovare il corpo di Giacomelli e trasportarlo giù: cose di un alpinismo di altri tempi.
Una banale curiosità, Ermanno: hai idea dove passi la via che Orlandi e compagni stanno aprendo sulla est. E' tra la tua (Quinque anni ad paradisum) e il diedro degli sloveni?
un saluto
ezy
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