martedì 25 marzo 2008

CIAO GIACOMO

Bruttissima giornata oggi. Stamattina mi ha delefonato mia moglie e mi ha dato una notizia che mai avrei potuto immaginarmi. Il mio grande compagno nella salita alla parete est del Torre, ieri è caduto durante una scalata al Cornone Blumone nel Bresciano. Oggi pomeriggio ho parlato con la sorella, Stefania. Lei, che era preoccupata quando Giacomo venne al Torre con me... invece mi ha detto: "Ci ha lasciato sulle montagne di casa sua".
RICORDO "Cosa dire mai di Giacomo. Lo conoscevo poco ma mi piaceva. Lo stesso accadde nel 2004, quando ci incontrammo per la prima volta. Gli avevo proposto di venire in Patagonia per tentare la est del Torre. Mi disse che non ne era all’altezza, che il Torre era troppo grande per lui. Una bella cosa ma un sogno irrealizzabile. Non ricordo quali giri di parole usai per fargli dire si', non ricordo perche' forse non erano vere le cose che gli dicevo per convincerlo a dirmi di sì e soprattutto le bugie io le dimentico in fretta. Ma insistetti tanto che alla fine disse di si'. E perche' lo feci! Perche' mi piaceva quel ragazzo, lo trovavo semplice, spontaneo e carico di volonta'. E cosi' si dimostro'. Quando Matteo, suo compaesano, rinuncio' a salire sulla est, Giacomo si carico' ulteriormente e riusci' a trasmettere quella carica che aveva addosso anche ad Alessandro ed a me. Non passava giorno che non mi ringraziasse per averlo tirato in quella storia. Mai l’ho sentito lamentarsi per lo zaino che gli segava le spalle, per il freddo che aveva alle mani, per le fatiche a tirar su il saccone, mai… Era proprio un bravo “scèt”, come dicono dalle sue parti. Quando era ora di entrare nelle porta-ledge, quando il tempo era brutto e non si vedeva l’ora di mettersi al riparo, lui era sempre l’ultimo ad aprire la porta. Rimaneva fuori fino all’ultimo per chiedere se ci serviva ancora qualcosa. A volte quasi dovevamo alzare la voce per far sì che entrasse. Ed anche tornati a casa ogni volta erano sempre quelle sue parole spontanee e sincere che mi riempivano il cuore di gioia. “Grazie èrman, grazie per avermi portato in quei posti, grazie…”Ciao Giac, non riesco a dire altro di te anche se meriteresti di piu'. Sto piangendo, non mi vergogno di questo, tu meriteresti molto di piu'. Ciao Giac"


1 commento:

Fede ha detto...

A distanza di anni, la stessa emozione mi accompagna.

Sei sempre qui, Giacomo.

Federica