mercoledì 31 dicembre 2008

ANNO NUOVO?

Ecco di nuovo la fine di un anno e l'inizio di quello nuovo. Tanti dicono tante parole. Parole... anche il Papa ha detto la sua: «Cari fratelli e sorelle, quest'anno si chiude con la consapevolezza di una crescente crisi sociale ed economica, che ormai interessa il mondo intero; una crisi che chiede a tutti piu' sobrieta' e solidarieta' per venire in aiuto specialmente delle persone e delle famiglie in piu' serie difficolta'». Lui, ma avete visto com'e' vestito? Cosa costa quel suo strano copricapo? Ed il suo vestito? E, non so come si chiama, quella specie di scialle che porta al collo? Tutto orlato d'oro. Lui ci chiede sobrieta'... Mi fa proprio ridere... molto... misere le parole che dice e tutti che lo ammirano e lo applaudono. E quello che si portano addosso farebbe parte di quel voto di poverta' che hanno giurato a Dio? E sempre lui, che parla di poverta', ai piedi ha le scarpette rosse di PRADA, non e' di certo scalzo... 
Prossimamente ritornero' sul discorso del prelato... 
E basta anche coi "botti". Mi fa schifo anche questa mania. Per molti motivi. Prima di tutto per il male che arrecano a tutti gli animali. Una tortura per loro che non capiscono quell'assurdo piacere dell'uomo ai botti. Ma l'uomo e' superiore ed allora chi se ne frega degli altri esseri viventi. Razze inferiori... Poi magari, molti di quelli che spendono un sacco di soldi per quelle stupidate, si lamentano che non arrivano alla fine del mese. E domani sera sentiremo quanti feriti ci saranno stati per quei loro stupidi scoppi. Pensiamo a quanta gente potremmo sfamare con quello sperpero di soldi. 

lunedì 29 dicembre 2008

ALESSIA

Oggi di nuovo i soliti bimbi ed il mio gruppo simpatico. Purtroppo nella seconda discesa, quando avevo fatto un ringraziamento ai bimbi per come erano scesi, Alessia e' caduta ed uno sci gli ha procurato un taglio alla sua gambina. Poco prima mi aveva detto che anni fa avevo soccorso anche sua nonna... E' stata molto brava, ha fatto solo due lacrimucce ed il suo pensiero e' stato "quando posso ritornare a sciare?". Ho fatto la prima medicazione e poi sono arrivati i poliziotti a portarla giu'. Mi spiace molto ma spero che se non domani,  dopodomani ritorni.  

domenica 28 dicembre 2008

LA COMPAGNIA DEI VIAGGIATORI

Diversi anni fa, in compagnia della simpatica Licia Colò. 

sabato 27 dicembre 2008

SCI E ANCORA SCI

Ormai siamo nel casino della vacanze di Natale. C'e' un sacco di gente dappertutto. Io sono praticamente tutto il giorno coi bambini; da piccoli a molto piccoli. Ragazze carine a me non le danno mai! Oggi l'ultimo e' stato Sebastiano. All'inizio e' stata una bella lotta ma poi ha cominciato a chiacchierare e ridere. Proprio simpatico: anni 3.

martedì 23 dicembre 2008

AUGURI

Oggi mi ha mandato gli auguri un mio amico, Guidino. Mi ha fatto molto piacere. Era in viaggio in montagna. Il tenero Guidino...

lunedì 22 dicembre 2008

GLI "ORTI DELLA REGINA"


UNA STORIA DI ALTRI TEMPI
Molto e molto tempo fa, quando la Rendena era abitata da piccole comunita' d'uomini dediti alla caccia e alla pastorizia, la tranquillita' di quei luoghi venne rotta dall'arrivo di una strana comitiva. Sarà stato un centinaio d'uomini in tutto: se erano soldati, le loro divise lacere e sporche stavano a indicare un alto grado di povertà. Se erano pellegrini, che ci stavano a fare lance, archi e frecce nelle loro mani? Silenziosi e scuri in volto, gli sconosciuti raggiunsero quella che oggi noi chiamiamo Madonna di Campiglio, e lì lasciarono la strada maestra per inerpicarsi su per il Monte Spinale.
I Rendenesi assistettero impassibili alla sfilata di quella lunga teoria di stranieri vestiti male e armati ancor peggio. E quale fu la meraviglia quando, in mezzo a loro, scorsero una bellissima donna coperta di abiti un tempo sontuosi, che cavalcava uno stupendo cavallo bianco! Il volto triste della regina - perche' tale doveva essere il suo rango -e quello preoccupato degli uomini che chiudevano la fila (continuavano a girarsi indietro, come temendo di vedere da un momento all'altro le schiere di un esercito nemico) davano l'impressione che quella gente stesse fuggendo da chissà che cosa.
Piano piano, passo dopo passo, come portassero in cuore il peso di un'enorme angoscia, i soldati e la loro regina salirono fin quasi in vetta allo Spinale e solo quando furono ai piedi del Mondifrà...
-Nostra signora -disse quello che pareva il capo del triste esercito - non sarebbe meglio fermarci quassù per far riposare gli uomini e i cavalli?
La donna misteriosa si riscosse dal torpore dei mille pensieri che la agitavano e si guardo' in giro.
-La'! -disse semplicemente, indicando con la mano un pianoro difeso da alcuni massi. E in effetti quello era il luogo ideale per chi voleva nascondersi: protetto da un lato dalla montagna e dall'altro da un bastione roccioso naturale, conservava ancora un po' di terra fertile coperta d'erba e accanto una sorgente sgorgava allegra.
I soldati si diedero subito da fare: alcuni corsero nel bosco più sotto e tagliarono una gran quantità di tronchi, coi quali costruirono in breve alcune capanne e rinforzarono le difese. Altri deviarono l'acqua della fonte per farla giungere al praticello, nel quale piantarono semi di fagioli, fave e cipolline. Altri ancora armarono gli archi e si diedero alla caccia, procurando carne fresca per la regina e il suo sèguito.
L'esercito straniero si fermo' sul Monte Spinale per alcuni mesi: affascinati dal luogo tranquillo e facilmente difendibile, uomini e cavalli si riposarono, mentre la loro regina se ne stava sempre chiusa al buio della sua capanna.
Poi un giorno scomparvero: lasciarono il pianoro di notte, senza toccare capanne, palizzate e prato coltivato. Il buio della storia li inghiottì e di loro non si seppe piu' nulla.
A ricordo di quello strano episodio, rimane ancor oggi quel luogo, che porta il nome di «Orti della regina»: e chi lo raggiunge in tarda primavera, può raccogliere delle ottime cipolline selvatiche, con cui insaporire la propria tavola.

domenica 21 dicembre 2008

MAC' (maggio) - DI CARLO ANDREOLLI BAGÀT

Nella foto Bagàt,  arrotino in USA

Carlo, recentemente scomparso, viene spesso richiamato alla memoria ancor oggi nei discorsi e nel parlare della gente per la simpatia e l'affetto di cui si era saputo circondare. Pieno di iniziative, arguto, di molteplici interessi e di grande umanità, fu personaggio che ha lasciato il segno nella comunita'. Punto di riferimento per gli emigranti (aveva trascorso molti anni negli USA ad arrotar coltelli) fu l'ideatore del monumento al “moléta”, quello fuso nel bronzo da fra Silvio Bottes, che accoglie gli ospiti di Pinzolo all'ingresso del paese, e fra i promotori del “Fire of July” la festa che riunisce ogni anno a Pinzolo il 4 luglio gli arrotini da tutto il mondo, era maestro di sci, grande sportivo, amante della montagna (nel direttivo della SAT), presidente dei cacciatori, albergatore pieno di intraprendenza (con alcuni amici pianto' il primo skilift a Giustino). Fu anche mio maestro di sci. Era anche persona che nei momenti di intimità si chiudeva in se' stesso e si trasformava in poeta. Alcune sue poesie, che esprimono la fatica di vivere dell'emigrante e la nostalgia per la casa natia e per la terra appena lasciata, pubblicate in un volumetto della Cassa Rurale, toccano il cuore per la malinconia e delicatezza dei sentimenti. Sapeva pero' anche “stare al mondo”, “stare al gioco”. Non si puo' dimenticare quando Lino Lacedelli, il grande scalatore che conquisto' il K2, all'indomani della grande impresa venne quassu' , e si presento' a lui con grande prosopopea: “Piacere, Lino Lacedelli da Cortina” - gli disse con la erre moscia che lo caratterizzava, allora segno di distinzione, nel porgergli la mano. E Carlo nel ricambiare, ribatté con prontezza: “Carlo Antoniolli di Bagàt, conte di Gajolìn!”. Al che Lacedelli fece un inchino. “Gajolìn” è il nome di una località sulla montagna di Giustino, dove Carlo aveva una baita.

POESIA

Mac’ l’é l mis pü bel,
dai fior e dai amor;
i giuvanoc’ i é plin d’ardor
e anca ndal pais, da Carobit a Vacianaga
dal Lazarin a Gaiolin,
indapartüt as sent in bon udor
ca l par balsam di pin.
Intant al sul al cioca;
a varadar fo par i pre
as vic’ già i fior sbucè;
e ndal gac’ chi apè
as sent i usei ca i é già turnè.
Al piciaciòc chi bat sül làras e sül mor
e tüc’ insema i sona na canzon d’amor.
L’é l mis da la Madona
e i dis l’Ave Maria
parchè, sa nò, li berti
Barzola al li porta via.
Banadöt mac’ da la Madona e dai amor
a m sentu in dal me cör
come sbucià in bel fior.

sabato 20 dicembre 2008

INIZIO STAGIONE DI SCI

Ecco, oggi la stagione di sci e' cominciata. Neve stupenda ed ancora poca gente. Poi la voglia di tornare a casa dai miei animali ed a sorpresa e' arrivata anche una lepre. Speriamo impari anche lei dove si mangia. 

venerdì 19 dicembre 2008

SONO MOLTO ARRABBIATO

Oggi sono molto arrabbiato con l'uomo. Per la sua crudelta' con gli animali. E sono tanti gli uomini così. Crepassero tutti quelli... non mi cadrebbe nemmeno una lacrima per loro... Chi non sa amare loro non sa amare nemmeno i sui simili...

mercoledì 17 dicembre 2008

IL SOLE

Anche il sole e' ritornato. Bellissima giornata e bellissime anche le mie montagne innevate. Ho finito di ripulire la mia stradina ed il sentierino dal ghiaccio e anche le gronde del tetto dal peso della neve. Nel boschetto incantato si sono spezzate 15 piante. Anche nel bosco sopra casa ci sono altri alberi a terra. Un bel flagello. Per fortuna i caprioli hanno imparato la strada e vengono sempre a mangiare la pappa. Ora sono 5. Matilde col suo piccolo ed un altra mamma con i due piccoli adottati. Durante il giorno anche un sacco di uccellini di varie marche vengono a mangiare. Spero che anche gli altri animali sulle montagne riescano a sopravvivere. Certamente per loro e' un inverno molto difficile.

lunedì 15 dicembre 2008

POVERA BAMBINA

Ma guarda te come mi hanno conciato ieri sera per uscire a cena con loro... D'accordo, nevicava... ma se hanno paura loro di un po' di neve non se la devono mica prendere con me! Cosa ne dite voi?

sabato 13 dicembre 2008

SKITCH, STAR DELLA TELEVISIONE

Lo sapevate che Skitch, un po' d'anni fa Skitch è stato anche in televisione? Come una Star... Mi era stato chiesto di riportarlo anche l'anno dopo ma ormai non amava piu' viaggiare tanto in macchina!

giovedì 11 dicembre 2008

BROKEBACK MOUNTAIN

Qualche sera fa hanno trasmesso in TV un bellissimo film. I segreti di Brokeback Mountain è un film del 2005 diretto da Ang Lee, che racconta la drammatica passione amorosa tra due uomini, due cowboy del Wyoming. Che schifo quello che hanno fatto. Hanno tagliato alcune scene giudicate troppo scandalose. Chissa' perche' le immagini di sesso fra eterosessuali non si tagliano ed invece fra due gay sì. Vergognoso! Perche' ci deve dare fastidio? 

mercoledì 10 dicembre 2008

UN TENERO AMORE

Un povero cagnolino, con l'indifferenza della gente, viene investito. Il suo amico entra in strada e cerca di salvarlo. Siamo su un'autostrada in Cile. Ma quando cominceremo ad imparare dagli animali. Siamo troppo egoisti e crudeli noi...

martedì 9 dicembre 2008

PAUSA



I tre giorni di sci sono gia' finiti. Almeno per me. Ho un sacco di cose da fare e riprendero' a sciare fra un po' di giorni. Ho avuto molti bambini simpatici ed anche tre piccole streghe. Abbiamo fatto anche i fuori pista e si divertivano un sacco. Ieri su facebook ho trovato una mia carissima allieva inglese. Si chiama Amedea ed e' proprio molto simpatica anche se ha la faccia un po' da matta (vedi foto).

sabato 6 dicembre 2008

PRIMO GIORNO DI SCI

Stamattina alle 8.30 ero su. C'e' veramente un sacco di neve ed il panorama e' stupendo. Ho fatto un giretto al bar per salutare anche le nuove ragazze che mi dovranno sopportare tutto l'inverno. Poi sono partito con alcuni colleghi e mi sono fatto un paio di piste. Nessuna caduta se qualcuno voleva sapere questo. L'ultima volta che sono caduto con gli sci risale al giorno della mia prima comunione. Scherzo, ogni tanto cado anch'io. Se non sbaglio 3 o 4 anni fa sono caduto. Se teniamo valida anche la Patagonia allora il numero aumenta. Dopo la sciatina ho fatto lezione. Prima ora... un bambino...

venerdì 5 dicembre 2008

JACOPO

Ieri, cercando tutt'altra cosa, mi è capitata in mano questa foto. E' Jacopo, di Milano. Era un mio allievo tanti anni fa. Aveva 4 anni. Ora ogni tanto ci scriviamo su facebook. Ho ancora una bellissimo ricordo di quel bimbo. Quante ne facevamo insieme! Ricordo che una volta gli ho fatto un giro di corda attorno alla vita e l'ho calato di peso dal III° piano di casa mia. E lui? Neanche una piega.

giovedì 4 dicembre 2008

IL PRIGIONIERO DELL'EIGER

Vi invito a leggere questo libro appassionante. Scritto da Giorgio Spreafico che gia' scrisse Enigma Cerro Torre. E' l'odissea lunga cinquant'anni di Claudio Corti che visse un'epica storia sulla parete nord dell'Eiger. 

lunedì 1 dicembre 2008

BLACK OUT

La notte scorsa la luce saltava e poi ritornava. Alle 5 se n'e' andata definitivamente ed è tornata pochi alle ore 20. Così sono stato fuori finche' s'e' fatto buio. Spalare neve e tagliare le piante che sono cadute sulla mia stradina. Diverse altre piante sono a terra ma di quelle ne riparleremo in primavera. 

sabato 29 novembre 2008

OGGI

Sono tornato a casa tardi stanotte dopo la serata di Malegno. Comunque e' andato tutto bene. Stamattina ho dovuto liberare la strada dalla neve caduta ieri e po' con Civo, il mio amico fornitore ed esperto di Mac, siamo stati insieme sul computer. Ora mi sono appena riguardato il bellissimo filmato del 21 novembre e devo dire che mi piace proprio tanto. Incredibile davvero. Quel gigante che si abbraccia i cani con tanta tenerezza. Quanto abbiamo da imparare da loro, quanto...

venerdì 28 novembre 2008

NEVE

Stamattina alle 5 era tutto normale. Poi s'e' messo a nevicare. Mi sa che 'sto giro ne viene un bel po'. Sono contento per chi ama la neve. Molto meno per tutti i poveri animali. 

giovedì 27 novembre 2008

MANZÒT

C’era una volta una strega brutta. Forse, in realta’ non era così brutta, ma comunque la pelle del suo viso la faceva apparire tanto brutta che chi l’ha incontrava non riusciva a guardarla in volto. Nessun stregone voleva filare con lei. Il suo nome era Manzòt. Amava girare il mondo con la sua scopa. Un giorno giunse in un villaggio di gnomi. Si vedeva quanto soffrivano per la fame. Erano tutti magri magri. Quasi scheletrici ma nessuno si lamentava. La terra era tutta secca. Non esisteva un filo d’erba in tutta la valle. Non pioveva mai. Nonostante avessero avuto paura, quando la videro arrivare, la accolsero a braccia aperte. Gli poterono offrire solamente dei sassolini tritati misti a un po’ di terra rosa. Non era molto ma di piu’ loro non avevano. Manzòt accetto’ il pasto che gli gnomi gli avevano donato e si sentiva in debito con loro. Si allontano’ per andare a cercare i magazzini segreti dei semi. Ogni mese tornava con nuovi semi e gli gnomi li piantavano nella loro terra. Ogni volta Manzòt era accolta a braccia aperte e quando, stanca dal lungo viaggio, ella si sdraiava e Sitìl, il grande gnomo, gli spalmava sul viso un’unguento puzzolente. La storia duro’ molti mesi ma niente cresceva. Al ritorno dal suo ultimo viaggio si trascino’ una gran nuvola. Subito dopo piovve ed in pochi giorni tutto era verde. Verdure a piu’ non posso e alberi carichi di frutti. In pochi giorni tutti gli gnomi aveva ripreso la loro forma ed erano bellissimi. Manzòt era felice. Sitìl porto’ uno specchio alla strega che non pote’ credere quando si vide. Era guarita e la sua pelle era liscia. Si salutarono e Manzòt ritorno’ al suo paese. Da quel giorno ebbe un gran da fare con tutti gli stregoni che la volevano come sposa… E vissero tutti felici e contenti.

martedì 25 novembre 2008

UN GRANDE GATTO

Sono ancora abbastanza a pezzi ma ora va' meglio. La neve sembra aver portato ancor piu' silenzio attorno a casa. Ora posso anche controllare i movimenti dei vari animali che girano di notte. Tutte le sere vediamo anche la faina che viene sotto la finestra a mangiare la sua pappa. Ho trovato questo video che mi piace tantissimo. Un gattone incredibile. 

lunedì 24 novembre 2008

INVERNO

Oggi possiamo dire che e' cominciato l'inverno. Stanotte e' arrivata la neve. Non molta, solo 15 centimetri ma ora questa rimane. Sabato riaprono anche le funivie a Pinzolo ma io credo calzero' gli sci fra un paio di settimane. Ho pulito la mia strada ed il sentiero. E' tutto bellissimo. Mi spiace per gli animali che vanno incontro ad un brutto periodo. Vorrei venissero tutti qui a mangiare... Ieri sera abbiamo fatto una cena in un Agritur a Villa Rendena. Era il compleanno di Patrizia, moglie di Mauro. Con noi c'erano anche Ginòta, il contadino e sua moglie Livia. E' sta una serata veramente piacevole con tanta pappa e tanto vino.

domenica 23 novembre 2008

DUSDÖGNA

C’era una volta una valle gelida. Tutto era bianco e ghiacciato. Il sole c’era, di uno strano colore e non riscaldava. Gli gnomi che vi vivevano erano freddi e burberi. La nebbia gelava i loro sguardi. Gli gnomi non stavano mai insieme. 
Una notte, nella locanda del piccolo paese, giunse Dusdögna, una strega vagabonda. Gli gnomi erano disperati e da molto tempo cercavano una soluzione. Alla strega non ci volle tanto per capire del perche' di tanto freddo in quella valle. Il mattino successivo Dusdögna scese fra gli gnomi e disse: "Io avrei un'idea". "Sentiamo..." disse accigliato Oruam, il capo degli gnomi. "Prendiamoci tutti per mano... " Gli gnomi, increduli, non avendo piu' risorse, diedero ascolto a Dusdögna. Strinsero forte le mani fra di loro come mai avevano fatto prima di quel giorno. Come per incanto, il sole cambio’ colore e l'aria divenne tiepida. Il ghiaccio si sciolse e cominciarono a scorrere i ruscelli. Sbocciarono fiori rosa in tutto il paese e nei campi fiorirono tanti alberi da frutto. Anche i gatti, i cani, le mucche, le pecore e le capre correvano per i vicoli del paesino. Gli gnomi, prendendosi per mano, avevano liberato per la prima volta, il loro calore gnomano. Ora finalmente sorridevano e cantavano in piazza. Tutti baciarono Dusdögna in segno di riconoscenza.
La strega era una vagabonda e continuo’ il suo viaggio mentre il sole continuo’ a scaldare i tetti spioventi delle casupole.



sabato 22 novembre 2008

COLIN

Ieri sera sono passati Stefano e la sua ragazza a trovarci Ed hanno portato Colin. E' semplicemente bellissimo anche se molto timido. La rozza gli ha fatto vedere i denti. Lei, la padrona, alta poco più di un puffo vuole sottomettere tutti. Pero' andavano abbastanza d'accordo. C'era anche Mauro ed abbiamo mangiato un piatto di pasta insieme. Stamattina alle 8.30 ero a scuola. Sì, al Liceo della Montagna di Tione. Una lezione per noi che poi dovremo insegnare le nostre cose di montagna agli alunni di questo liceo. 

venerdì 21 novembre 2008

GIORNATA NO

Oggi non e' stata una gran giornata. Stamattina mi sono alzato e volevo uscire a correre con Isotta ma avevo mal di schiena. Vado o non vado. Non sono andato. Mi fa proprio male e così ho fatto poco. A fatica ho messo a posto l'ultima legna, leggera, e poi molte ore al computer con pochi risultati anche qui. Ora seduto non va' molto male ma quando mi alzo vado gobbo per un bel po'. Passera'... Il video e' stupendo...

mercoledì 19 novembre 2008

BACI SINCERI

Un'altra giornata sta terminando. Le ore ed i giorni passano troppo in fretta. La mia solita corsa, il cambio delle gomme invernali, qualche grado sotto zero, ancor un po' di legna, un'oretta in palestra, al computer montando il mio ultimo filmatino dei bimbi che si baciano. I caprioli da qualche giorno hanno finalmente imparato dov'e' la loro mangiatoia. Sono i due piccoli, Elia e Clarabella con Liula, la mamma che gli ha adottati. Al mattino non c'e' piu' niente. Spazzolano proprio tutto, mele e mangime. Di noci ne sono rimaste forse dieci. Gli scoiattoli se ne sono portati via almeno 15 chili. 

martedì 18 novembre 2008

QUANTI BACI...

Anche oggi ho fatto la mia corsetta tranquilla. Il cielo era coperto e c'erano solo 5 gradi ma si stava benissimo. Ho incontrato solo delle mucche che pascolavano. Mi sono molto simpatiche anche loro, povere piccole. Con tutto quello che fanno per noi. Quando vado nella stalla del mio amico Franco mi piace accarezzarle e mi fanno tanta tenerezza. I vitellini, poi, per me, sono come dei bambini piccoli... Mi piace tanto baciare gli animali...

domenica 16 novembre 2008

SE POSSONO LORO, PERCHE' NON POSSIAMO NOI?

VIAGGIO ATTORNO AL TORRE


Bellissime immagini girate da Simone Moro attorno al Cerro Torre e Fitz Roy.

sabato 15 novembre 2008

SCUOLA DI VITA

Stasera mi ha scritto Oliviero che due anni fa era stato al rifugio. Cosa puo' fare la volonta'...

SERATA A MALEGNO

Allora invito chi abita vicino a Malegno alla serata che terro' il 28 novembre.

venerdì 14 novembre 2008

TUTTO BENE

Martedì, la serata ad Orbassano, vicino a Torino, e' andata bene. Poi sono partito per Linate dove ho dormito un'oretta in macchina prima di prendere l'aereo per Madrid ed andare poi in Asturia. Da lì in poco più di mezz'ora ero a Gijon per la mia serata. Il posto e' molto bello. Una cittadina di 250.000 abitanti assolutamente tranquilla. Sul mare ma anche vicina alle montagne dove la cima più importante e' il Naranjo con pareti verticali di 500 metri. La serata e' andata bene con oltre un migliaio di persone. Poi giornalisti e televisione. Mi sono anche divertito e la gente era molto affabile e cordiale. Ieri sera il rientro a casa verso le due di notte. 

martedì 11 novembre 2008

COLIN



Il nuovo cane del mio amico Stefano Azzali. Un storia triste finita bene.

PIERINO

Qualche giorno fa ero a Germignaga, sul Lago Maggiore, per una serata. Nel pomeriggio mi sono trovato con Pete Parisetti a chiacchierare un po'. Camminando sulla sponda del lago abbiamo incontrato una signora con il suo papero. Pierino. Vivono insieme da 5 anni e tutti i giorni lo porta al lago insieme alle anatre ed ai cigni. Quando la signora va' a casa Pierino la segue come fosse un cagnolino. Proprio molto simpatico anche il papero.

lunedì 10 novembre 2008

ELEZIONI

Cosa dire. Non e' andata bene. Per niente ma almeno e' finita questa storia. Sicuramente un'esperienza molto interessante. Adesso ci capisco qualcosa in piu' del mondo politico. Ora ritorno alla mia vita di tutti giorni. Quella vita che mi ha sempre dato tanto ed ancora mi dara'. Pero' ci tenevo a provare 'sta roba. Per tre giorni non ci saro'. Domani saro' vicino a Torino e dopodomani mattina partiro' per la Spagna. 

giovedì 6 novembre 2008

LO GNOMO INFELICE

C'era una volta Salamdalai, uno gnomo molto scontento, che si lamentava sempre della sua sfortuna e diceva: "Se mi capitasse la fortuna, sarei capace di fare qualsiasi cosa".
Un giorno, camminando per la strada, trovo' un sacchetto pieno di monete d'oro. Lo gnomo, tutto eccitato, esclamo': "Evviva, ora sono fortunato e ricco, pero' tenere le monete nel sacco non mi servirebbe a nulla". Decise allora di comperarsi una villa.
Dopo pochi giorni, pero', annoiato e triste disse: "Pensandoci bene, a cosa mi serve una villa?" La vendette ed in cambio si prese una casetta.
Dopo pochi giorni, pero', annoiato e triste disse: "Pensandoci bene, a cosa mi serve una casa?" e la vendette.
Salamdalai acquisto' una barca, ma anche con quella fu lo stesso, perche' venne cambiata con un cavallo che a sua volta venne cambiato con una mucca, che venne cambiata con una capra che infine venne cambiata con una gallina.
Quando Salamdalai la prese in mano, gli scappo' e così si ritrovo' senza niente, di nuovo scontento.  Fu allora che capì che i soldi non fanno la felicità.

domenica 2 novembre 2008

CENA DI BERNADETTE


Ieri sera sono stato invitato a cena da Roberto. Lo scorso anno, il 16 ottobre, Roberto si salvo' miracolosamente in un incidente con il suo elicottero. Distrusse il mezzo ma per fortuna lui si salvo' nonostante delle contusioni alla schiena. C'erano anche Pigi, Andrea e Matteo, grandi e validissimi piloti della Provincia. Roberto ha una ditta e faceva i trasporti anche al rifugio XII Apostoli. Anche Pigi, prima di andare a lavorare con il soccorso in Provincia era stato il mio pilota. Era stato con lui che avevo avuto la mia prima esperienza nel condurre un elicottero. E' stata una serata molto simpatica soprattutto nel rivedere loro ed altre persone che lavorano in quell'ambiente. Andrea poi e' una bel tipo, un pilota tosto e molto simpatico.  

sabato 1 novembre 2008

GILDA

Gilda e' la bellissima asina dei miei amici Caterina ed Ivan. Vive in Piemonte.

venerdì 31 ottobre 2008

LETTERE DAL NANGA PARBAT - ALBERT FREDERICK MUMMERY


Sono quelle inviate da Albert Frederick Mummery alla moglie, durante la tragica spedizione del 1895 al colosso di 8125 metri dell'Himalaya del Punjab. 
«Qui la vita al campo e' un gran divertimento. Abbiamo ogni comodità e gli uomini vanno e vengono indaffarati; fino ad ora abbiamo fatto una breve scalata su una piccola vetta rocciosa. Poi abbiamo attraversato il passo Mazeno (un passo locale) [5358 m, ndr] e quindi siamo discesi nella valle del Diamir (disabitata ma assai bella); vi sono alberi imponenti, per lo piu' pini e betulle, cespugli di rose selvatiche, mucchi di fiori ed un ricco sottobosco. Dopo un giorno di riposo siamo ritornati per un passo assai lungo che ci ha dato un paio di tratti di arrampicata interessanti. Purtroppo conduceva ad una valle sbagliata ed abbiamo dovuto ridiscendere e ritornare attraverso il Mazeno perche' non avevamo più viveri. Siamo saliti ad una quota di 15-18.000 piedi [4550-5500 metri, ndr] per tutto il giorno, freschi come rose, quindi non credo che la rarefazione dell'aria ci darà molto fastidio. Abbiamo scoperto una via assolutamente sicura per la scalata al Nanga. Si tratta di ghiacciaio facile su cui i nostri portatori possono trasportare i campi e di la' in su per un'ampia cresta di neve e roccia diritti fino in cima. Bruce e' salito ieri ed e' tremendamente gioviale; ha portato su i due Ghurkas che il generale Lockart ci ha prestato, così il campo e' piu' popolato. Abbiamo intenzione di riattraversare verso la valle Diamir facendo un paio di buoni passi e poi di cominciare le operazioni sul Nanga. Sono abbastanza fiducioso di riuscire a salire e non devi preoccuparti assolutamente. Il tempo qui, almeno secondo lo standard svizzero, e' quasi perfetto, anche se ogni due o tre giorni si formano delle nubi sul Nanga con una spruzzata di neve verso l'una del pomeriggio. Bruce pensa che il tempo non sia come dovrebbe essere. Pero' la nube e' così sottile e dura così poco che non ci disturba affatto, anzi è un utile parasole. Il sole è assai più caldo di quanto siamo abituati, pero' indossando due cappelli, uno sopra l'altro, e mettendo una manciata di neve in mezzo, si sta piacevolmente freschi. Talvolta un rivoletto d'acqua giu' per la schiena e' assai delizioso. Sono in forma come mai prima d'ora: non essere inquieta. Non ho mai avuto compagni migliori oppure arrampicato su un terreno piu' facile. Inoltre per quello che riguarda la salute e' per il meglio. Penso che riceverai un telegramma prima che questa lettera ti raggiunga. Sia che arriviamo in vetta o no valeva la pena di fare il viaggio».

giovedì 30 ottobre 2008

NEVICA

Stavo andando a letto. Ho guardato fuori per vedere se c'erano i caprioli... e' tutto bianco. Nevica da matti!

IL FRINGUELLO ALPINO


I bellissimi fringuelli. Esperienze indescrivibili.

martedì 28 ottobre 2008

AUGURI DANIELE!

Ciao Daniele, ti mandiamo un abbraccio sincero da tutti noi per il tuo compleanno. 

lunedì 27 ottobre 2008

LEZIONE DI VITA

Australia. Una casa sta bruciando. Si chiama Leo e si rifiuta di abbandonare la casa per stare con i 4 gattini. E' rimasto a vigilare sulla loro cuccia, incurante di fuoco e fumo. Il cane, quando sono arrivati i pompieri, era semiasfissiato. Quando hanno portato fuori la cagnolina ha avuto bisogno dell'ossigeno e del massaggio cardiaco. Tutti salvi, Leo ed i gattini. Appena si è rimessa in sesto si è ripresa cura dei gattini. Guardiamolo negli occhi quel povero Piccolino. Cane e gatto. Grande lezione di vita.

domenica 26 ottobre 2008

QUANDO ERO PICCOLO (come eta')

A quel tempo, avro' avuto 13-14 anni, dalla chiesetta al rifugio mio papa' aveva tirato una fune di acciaio di 6 millimetri. Serviva ad agganciare sacchi di sabbia che venivano mandati al rifugio appesi ad un gancio di ferro. La mia mente era gia' bacata fin da piccolo. Un giorno con me c’era Sergio, un ragazzo di Giustino. Andammo la', all’inizio della fune di acciaio. Agganciai il moschettone di alluminio al cavo. Non conoscevo ancora i nodi. Feci un’asola e la infilai nel moschettone. Poco sotto un’altra sola dove potevo infilare una mano. Circa un metro piu' in basso un’altra asola dove mettere un piede. Il rimanente della corda libera sotto. Mi lasciai andare e mano a mano scendevo la velocità aumentava. Il tragitto non era lungo. Forse duecento metri. Ad un certo punto, con mia grande sorpresa e forse anche per mia fortuna la mia corsa si interruppe improvvisamente. La corda comincio' ad oscillare con diversi metri di su e giu'. Mi sembrava che il braccio mi si staccasse. L’altra mano era aggrappata al nodo dell’asola. Sergio corse sotto di me. Non sapevamo cosa fare. Il moschettone si era bloccato perche' la fune lo aveva intagliato fino a meta' e non gli permetteva piu' di scorrere liberamente. Sergio inizio' a tirarmi con la corda ma faceva molta fatica. Il solco che si era fatto nel moschettone era troppo profondo e non scorreva piu' sulla fune. Dovevo scendere. L’asola dove avevo infilato la mano mi stringeva al polso. A fatica tolsi la mano. Presi l’asola all’esterno con le due mani e riuscii a liberarmi anche il piede. Non ebbi la furbizia o bravura di mettermi la corda attorno e fare una doppia. Strinsi la corda fra le mani ed anche con le gambe. Iniziai a scendere il piu' lentamente possibile. La forza era poca e la corda sottile. Ad un certo punto la presa si fece debole e comincia a scivolare giu' veloce. La corda entrava nella carne ed il dolore era troppo forte. Lasciai la presa e caddi. L’unica macchia di pochi metri quadrati di neve di tutto il tragitto era proprio sotto di me. I metri di caduta non furono molti. Finii sulla neve piatto con la schiena. La neve molle attutì il colpo. Sergio era lì di fianco a me. Respiravo a fatica. Le mani, soprattutto la destra, avevano un profondo scavo dovuto alla corda. Tirammo la corda al termine della fune di acciaio. Misi tutto a posto e tornai al rifugio col mio dolore. Non potevo dire niente di cosa era successo e di quanto mi facevano male le mani. Riuscii a nasconderlo fino al mattino dopo. La fortuna mi aiuto' e continuo' così per tutta la vita. Non imitare!

sabato 25 ottobre 2008

IL RITORNO DEL ROZZO... IO




Eccomi qua. Sono abbastanza assente ultimamente. Giovedì mattina sono partito presto per andare a Torino. Questo week-end c'e' il campionato internazionale di arrampicata delle Guide Alpine. Purtroppo gli impegni di questi giorni non mi hanno permesso di fermarmi. Abbiamo avuto un incontro fra Istruttori delle Guide Alpine. Ieri mattina invece ero a Calolziocorte, vicino a Lecco, per un incontro con i ragazzi delle scuole Medie. E' stata una mattinata veramente piacevole con loro. Erano molto interessati ed hanno fatto un sacco di domande. Meglio degli adulti. Mi hanno detto che sarebbero rimasti tutto il giorno con me. Nel primo pomeriggio ho avuto il mio primo incontro con Pete Parisietti, il ragazzo che mi ha fatto la colonna sonora al mio ultimo film. E' stato molto piacevole anche stare con lui. C'era anche Robi, il fratello di Daniele Chiappa. Verso sera anche Claudia, la donna di Daniele e Federico, il figlio. Una giornata intensa, piacevole con tanti incontri. Poi alla sera la proiezione dei miei film. Ritorno a casa verso le 2.30. Stamattina un sacco di posta e tre belle foto del mitico Guidino. Stasera altra serata a Bovegno, in Provincia di Brescia.

sabato 18 ottobre 2008

MEGLIO LORO DI NOI


Molto meglio gli animali degli esseri umani. E così le nostre elezioni Provinciali sono state rimandate al 9 novembre. Questi politici... queste leggi... questa amicizia... Beh, gustiamoci questo insieme di immagini carine e simpatiche.

mercoledì 15 ottobre 2008

AUTUNNO

Che splendide giornate! E che meravigliosa stagione anche l'autunno. Il freddo della scorsa settimana anche qui in montagna ha lasciato il posto a temperature fantastiche. Il bosco si sta tingendo di colori magnifici. Le piante di noci si stanno spogliando. Raccolgo le noci e le metto alla base delle piante così gli scoiattoli fanno meno fatica a portarsele via. Mi sembra pure che sia contenti di questo. Anche il tasso sembra pronto per l'inverno. L'ho visto qualche giorno fa e mi e' parso in forma. E' molto grasso e penso sia un buon segnale. Il dito fa ancora abbastanza male ma... passera' anche quello. Sono un po' preso con la mia campagna elettorale ma certo non divento matto per questo. Domani termino di raccogliere il fieno e poi, di tagliare erba, se ne riparlera' fra 8 mesi. 

domenica 12 ottobre 2008

venerdì 10 ottobre 2008

SLACKLINE

L'incredibile traversata senza auto assicurazione del un fortissimo climber Dean Potter. Un po' matto ma bravissimo.

lunedì 6 ottobre 2008

PETE PARISETTI

Piero – l’improbabile incontro con Ermanno

E’ un giovedi’ sera di pioggia nella spenta Ginevra. Vado a suonare davanti ad un pubblico sparuto e distratto. Ma suono bene, anzi benissimo – è un momento speciale della mia vita di artista, in cui sento di essere arrivato dove volevo arrivare con la mia piccola arte, e mi metto a piangere di gioia ed emozione, da solo, mentre suono. Ma questo è un momento doppiamente speciale, perchè dalla mattina sono immerso in un’atmosfera da sogno, dopo aver scoperto per caso un filmato di alpinismo su YouTube, essere rimasto trafitto dalla bellezza delle immagini e dalla profondità delle parole, dopo averlo guardato e riguardato tante volte, dopo essermi fatto scavare dentro dai messaggi misteriosi che porta con se. Cosi’ vivo il mio momento di commozione e di arte con le immagini del Cerro Torre che mi scorrono davanti agli occhi, e con un senso inspiegabile di vicinanza e contatto con una persona lontanissima da me, della cui esistenza non sapevo niente sino a stamattina.

giovedì 2 ottobre 2008

NON SIATE ARRABBIATI CON ME

Lo so che ultimamente scrivo poco e spiace anche a me non farlo. Sono un po' preso ed anche benissimo non sto. Sono successe delle cose molto spiacevoli di cui pero', scusatemi, per ora preferirei non parlarne. Ho anche abbastanza da fare per la mia avventura politica. Mi hanno tolto i punti dal dito ed ora non va' male anche se mi fa schifo guardarlo. Le foglie ormai continuano a cadere. Non e' ancora molto freddo ma in casa da 10 giorni abbiamo gia' acceso la stufa a legna. Oggi la temperatura massima e' stata di 15 gradi. 
RICORDI - Il primo gatto che ho avuto si  chiamava Scotch. Era nero, stupendo... gli mancava solo la parola. Lo trovai in strada, solo, impaurito che miagolava. Divenni il suo papa'. Non ero molto esperto di animali. Quando ero in casa c'era anche lui. Quando uscivo usciva anche Scotch. Stava in compagnia di altri gatti ma quando arrivavo in macchina, veniva anche lui. Se lasciavo la macchina davanti a casa e non mi vedeva arrivare, lo chiamavo dal balcone ed arrivava subito. Gli aprivo la porta d'ingresso e con la testa spingeva finche' riusciva ad entrare. Era un po' strano, un po' come il suo papa'. Per i suoi bisogni andava sul water. Era stranissimo ma lo faceva spesso. Un giorno uscì con me ma al mio ritorno lui non c'era piu'. Lo cercai e chiamai per un sacco di tempo. Poco dopo arrivo' in casa Skitch e decisi che il mio gatto da solo non sarebbe piu' uscito di casa. 

venerdì 26 settembre 2008

UNA FINE FELICE



Ore 13.50
Sono davanti al computer e sento un piccolo tonfo. Apro la finestra e giu', sul porfido, vedo un uccellino in piedi. Il piccolino ha sbattuto contro il vetro. Lo vedo barcollare e cadere di lato. Scendo subito e lo raccolgo. La sua testina e' appoggiata sul mio palmo. Poco dopo si riprende ma non se ne va'. Lo appoggio  terra e si muove. Poi ancora sulla mano e mi vola in testa. Poi sulla grata della finestra. Poi ancora un po' nella mia mano, sul tetto e poi via. Bellissimo vedere che se ne e' andato con le sue ali. (svelato il mistero della marca dell'uccelino. Si tratta della Cincia. Il modello non si sa, forse quello base, forse Allegra, e chi se ne frega... la cosa importante che sia volata)

mercoledì 24 settembre 2008

LA POVERA CORNACCHIA

C’era una volta, tanti e tanti anni fa, uno gnomino che aveva una cornacchia come amico. Un giorno, pero’, la cornacchia decise di tornare fra i suoi simili volanti. Quando fu molto lontana da casa si ferì ad un’ala. Era sola, triste e, purtroppo, lontana da casa. L’inverno si stava avvicinando. Chiese ad un faggio se si poteva rifugiare fra i suoi rami ma lui, con tanta superbia, gli rifiuto’ il riparo. Continuo’ a girare nel bosco la povera piccola. Arrivo’ vicino ad un grande castagno e molto timidamente chiese anche a lui di ospitarlo fra i suoi rami. Ma anch’egli nego’ la sua ospitalita’. La povera piccola cornacchia, con le lacrime che gli bagnavano le piume del viso ed il freddo che le gelava le guance, continuo’ a camminare nel fitto bosco. Ad un certo punto sentì una voce. Le foglie dell’albero sbattevano con il vento ed emettevano una voce che invitava la cornacchia a fermarsi per l’inverno. Si rilasso’ e lentamente anche la sua povera ala inizio’ a guarire. Poco distante un’altra pianta gli offrì i suoi frutti per saziarsi. Passarono l’inverno felici insieme. Non si sa bene cosa accadde, forse la magia di qualche strega, ma da quel giorno gli abeti ed i ginepri furono anche in inverno rimasero sempre verdi.

lunedì 22 settembre 2008

ELEZIONI

Qualcuno mi dice di essere rimasto deluso dal fatto che mi candido col centro-destra. Forse inizialmente anch'io. Saro' comunque candidato in una lista civica. Perche' questa mia scelta? Ero in contatto coi grandi del centro-sinistra, poi con un'altra lista sempre di quello schieramento. Alla fine non sono stato trattato bene e, soprattutto, quando ho capito che la cosa era troppo politica, sono rimasto deluso. Con questa lista ho visto che vengo ascoltato, che c'e' apertura. Per questo motivo la mia scelta. Poi vedremo, perche' magari prendo solo il mio voto. (se qualcuno volesse chiedermi qualcosa al riguardo prego scrivermi a: esalvaterra@alice.it

venerdì 19 settembre 2008

PRONTO,... CIAO,... GRAZIE...

Stamattina ero dal dottore per farmi dare qualcosa per alleviare un po' il dolore al dito e mi ha chiamato Marco. Ero fiducioso anche per lui ed invece mi ha detto che praticamente gli hanno tagliato quasi completamente le dita dei piedi. Gli fanno ancora molto male e lo capisco. Speriamo che si rimetta a sposto quanto prima e che torni in fretta fra le sue montagna. Mi ha anche detto che per fortuna, almeno lui a casa e' tornato.

giovedì 18 settembre 2008

IL DITO

Rieccomi a casa. A farla breve il dito ora e' a posto. Un po' piu' corto, un po' male ma sara' di nuovo ok in un mesetto.

mercoledì 17 settembre 2008

HIELO CONTINENTAL

Frugando fra le mie vecchie cose ho ritrovato un altro mio vecchio filmato di una bella avventura che ho avuto sullo Hielo Continental nel lontano 1993. Ero in compagnia di Adriano, Diego, Enrico e Gianni. Ora Gianni non c'e' piu'. Vedo spesso la sua bimba, Ginevra e sua moglie Chicca con la loro piccola zoccola, "Zoe". Lo Hielo, una distesa bianca incantevole... indescrivibile...

martedì 16 settembre 2008

MARCO ED I SUOI PIEDI

Purtroppo domani Marco andra' sotto i ferri. 
"Mi operano domani mattina. Non so ancora quanto taglieranno perchè i medici cercheranno di salvare qualsiasi parte che abbia ancora qualche possibilità di recupero. Certo credo taglieranno almeno una falange di tutte le dita, sono troppo nere, io non le sento proprio più". Ciao Marco, auguri da tutti noi...

domenica 14 settembre 2008

AUTUNNO

La neve e' arrivata appena sopra i duemila metri. La temperatura si e' abbassata di molti gradi. Gia' da qualche giorno cadono le foglie dagli alberi. Molte sono gia' gialle. Gli scoiattoli cominciano il loro lungo andirivieni a raccogliere le noci. Fra una decina di giorni sara' un gran via vai fra le noci e le loro tane. Tra un po' i colori magnifici dell'autunno coloreranno i boschi. Anche i caprioli hanno cominciato a cambiare il colore del pelo. Gia' ora non sono piu' tanto rossicci ma sempre magnifici.

venerdì 12 settembre 2008

UN MIO VECCHIO VIDEO

Questo video e' nato dopo il mio ritorno dalla Patagonia nel 1994, quando rimasi al campo base del Cerro Torre per 6 mesi.
 (prima parte)
(seconda parte)

lunedì 8 settembre 2008

UN PO' DI TUTTO

Il dito non va' male. Fa un po' schifo da vedere ma credo che si sta riattaccando. Mercoledì mi diranno qualcosa. Spesso lo picchio da qualche parte ed allora... Ho anche fatto una via di III e IV grado col mio farmacista privato, tanto per provare. Ogni tanto ci sbattevo dentro ed allora dalla mia boccaccia usciva di tutto. Poi sono stato un po' con Ugo che ora, sempre di piu', va' dall'altra rozza, Olivia. Non so cosa si dicono ma volano insieme e questo mi fa piacere. Non sono ancora riuscito a fotografarla da vicino ma prima o poi ci riusciro'. Ugo mi segue sempre come un cagnolino. Il boschetto posso dire che e' finito ed alla faccia del "terreno acido", ora e' tutto verde. Ho messo anche la slack-line anche se fino ad ora mi ci sono dedicato poco. 

domenica 7 settembre 2008

CENTENARIO XII APOSTOLI

Oggi sono salito al mio vecchio rifugio con Robi Manni. Abbiamo preso solo un po' di pioggia. Era il centenario del rifugio. Non e' stato male, qualche discorsetto da parte del Presidente della SAT Giacomoni, C'era anche il coro dell'ANA che cantava, qualche bianchetto e, poco prima di pranzo, siamo scesi. Poi da Ugo che ora sta abbastanza con la sua amichetta che si chiama Olivia. (nella foto Giacomoni)

giovedì 4 settembre 2008

CHE DIRE...

Stasera ho parlato con Marco. L'avevo chiamato anche nel pomeriggio ma non rispondeva perche' era nella camera iperbarica. Anche Robi e' passato da me poco prima che parlassi con Marco e mi ha fatto vedere la foto dei suoi piedi. Non e' messo tanto bene. Inizialmente mi diceva che gli avrebbero tagliato solo qualche millimetro. Ora invece sembra si parli di molto di piu'. Vedremo. L'ho sentito comunque su di morale. Abbiamo avuto una chiacchierata piacevole. Qualche giorno fa gli avevo mandato un SMS con la notizia di Daniele e ha risposto con una bella frase. 
Anch'io sono abbastanza fermo perche' martedì mi sono tagliato un pezzo di pollice. Ho raccolto il pezzetto e sono andato in ospedale. Me lo hanno riattaccato ma nutrono dubbi che possa risaldarsi. Domani ho la visita e mi diranno. Ne avro' per un mesetto ma forse fra qualche giorno almeno sul IV ci potro' andare. Ugo sta bene ed ormai da una settimana non dorme piu' in casa sua. Qualche giorno fa c'era anche un'altra cornacchia che mangiava dalla sua ciotola. Ogni tanto se ne va su qualche albero, sempre attorno a casa. 

mercoledì 3 settembre 2008

PENSIERI

E' bello leggere le parole che scrivete per Daniele. Grazie! Claudia e' la compagna del Ciapin. Quando mi parlava di lei sembrava mi dicesse che era una scatola piena di monete d'oro dal tanto che la adorava e lei pure. E poi era buono, come "'n toc di pan", come si dice dalle mie parti. 

martedì 2 settembre 2008

DANIELE DENTRO DI NOI

C'era un sacco di gente a dargli l'ultimo saluto. Io sono rimasto tutto il tempo da solo. Non avevo voglia di nessuno, avrei voluto vedere solo lui. 

www.danielechiappa.it

lunedì 1 settembre 2008

CIAPIN ED IL TORRE

"QUOTIDIANO "LA PROVINCIA" 31 agosto

Il suo Torre era la scure del mondo
«Primi sulla vetta impossibile»

Non credeva alle salite di Maestri, con la scalata del ’74 aveva fatto scuola
ADDIO "CIAPIN"
Lecco piange Daniele Chiappa:
era l’anima del Soccorso alpino.
Prima Ragno e poi Gamma, Accademico del Cai, aveva iniziato ad arrampicare a soli 13 anni
La sua impronta nell’evoluzione del pronto intervento delle cime anche a livello nazionale.

Il Torre, il Torre. Senza bisogno dell’altra parola, Cerro, che lo precede sulle carte geografiche del profondo Sud America che chiamiamo Patagonia. Il Torre, al quale Daniele Chiappa, "Ciapin", ha legato il suo nome, nel 1974 e per sempre, con gli altri Ragni della squadra guidata Casimiro Ferrari in un’impresa diventata leggenda. Una cima unica, senza uguali, per questo identificabile già solo con un articolo determinativo. Genere maschile: il. Non a caso lo stesso della parola sogno. Lui, insomma, opera d’arte di roccia e ghiaccio, padrone delle tempeste, signore delle vertigini, lui e nessun altro.
Dicevano che fosse impossibile, quella montagna.
Per quanto Cesare Maestri avesse raccontato di averla salita e risalita – la prima volta nel 1959 con l’austriaco Toni Egger poi ucciso da una valanga, la seconda a colpi di compressore nel ’74 - gli alpinisti non avevano cambiato idea. Non avevano bisogno di cavalcare le polemiche e di mettere in dubbio (come sarebbe accaduto) ciò che lo scalatore trentino andava ripetendo. Il solo pensiero di salire il Torre lasciava stupefatti, metteva i brividi, toglieva il sonno, spezzava il fiato, in qualche modo dimostrava persino l’esistenza di Dio. Daniele Chiappa a 22 anni aveva avuto il dono di guardare il mondo da lassù, in realtà di immaginarlo al di là del biancore lattiginoso da orzata del whiteout, nel quale era finito immerso con i suoi gagliardetti orgogliosamente esibiti alle macchine fotografiche. Non si era spiegato, e non l’aveva nascosto, perché un prodigio di quella specie gli fosse toccato in sorte. Certo, con i suoi compagni aveva sputato più dell’anima per riuscirci, scoprendo di poter scalare anche su difficoltà che non aveva mai affrontato né osato immaginare. Ma che un ragazzo pazzo per il verticale come lui potesse avere tra le mani qualcosa di simile (cioè apparentemente "tutto") all’età in cui di solito si comincia soltanto a sognare, questo non si poteva chiamare diversamente se non dono. «Ciapin, ghe l’em fada» gli aveva gridato in cima il Miro, abbracciandolo scosso dal pianto. Erano rimasti in quattro, lassù, con gli ultimi viveri e le ore contate. Ferrari era in cordata con Mariolino Conti. Chiappa, con Pino Negri. E sì, ce l’avevano fatta. Giocando con la lingua dei peones, Daniele da allora si definiva «el terriero hombre de la cumbre, "la" cumbre». Già, era stato il terzo a sbucare sopra il Fungo. E anche in un precario spagnolo la vetta aveva quel suo
bravo articolo determinativo a precederla, questa volta al femminile: la, in ogni caso quella e non un’altra, cioè la vetta delle vette. Il Torre, il Torre. Per il mondo, il Grido di Pietra. A Chiappa, pieno fino all’orlo della magica esperienza, non bastava neanche questo soprannome di pur straordinaria suggestione. Aveva coniato quella sua altra definizione: "la scure del mondo". E aveva colpito nel segno, visto che il simbolo della Patagonia può essere pensato anche come una gigantesca lama. Taglia il tempo in due, in fondo: separa un prima da un dopo. Perché, per chi arriva là sopra con mezzi leali, nulla è più come era: quella scalata cambia dentro anche quando non modifica l’esteriorità di una vita.
Un monumento? Forse. Non però nel senso di una retorica passatista, vuota, da tromboni sfiatati.
Piuttosto un punto di riferimento e di osservazione, una lente utile per la lettura del presente e del futuro dell’alpinismo lecchese – della sua identità e progettualità - sullo sfondo della scena italiana e internazionale.
Ci sono stati docenti universitari che hanno chiesto a Daniele Chiappa di raccontare quella sua esperienza della Ovest in corsi per manager, perché le scalate a volte sono in grado di spiegare anche ai dirigenti d’azienda quali miracoli possa fare una squadra che crede in un obiettivo. Ci sono stati locali pubblici - è accaduto poco più di un anno fa nel Molise - che hanno scelto il nome "Ciapin" e la sagoma del Torre come insegne. E ci sono state anche negli ultimi anni decine di occasioni nelle quali Daniele è stato chiamato in giro per l’Italia a ri-raccontare la meravigliosa storia dei maglioni rossi aggrappati a una montagna "impossibile", una storia diventata spettacolo multimediale a ritmo dance, capace di riconsegnare brividi e stupori.
Il Torre, il Torre. Ha vissuto troppo poco, Daniele, come altri due dei suoi compagni di vetta: Casimiro, il leader che Chiappa venerava, e Pino, l’altra metà della sua cordata. Ma ha avuto il tempo di convincersi che la magica squadra del ’74 era stata la prima sulla montagna più bella e difficile del mondo. A Cesare Maestri, "Ciapin" non credeva più. La straordinaria scalata di Ermanno Salvaterra e compagni sul misterioso versante Nord del Grido di Pietra e il "rapporto" che ne era scaturito (zero tracce di precedenti passaggi, luoghi diversi da come erano stati descritti, difficoltà estreme anche valutate con la logica del Duemila e dunque considerate non affrontabili mezzo secolo prima, ghiaccio inconsistente e progressione improteggibile) gli avevano dato la definitiva certezza che lassù nel 1959 non era mai passato nessuno.
"Ciapin" non si spiegava perché fosse stato raccontato il contrario, questo no. Ma non aveva dubbi che le cose fossero andate diversamente. E poiché lo stesso Maestri nel 1970 aveva detto di avere rinunciato a scalare la calotta ghiacciata del Torre quando aveva annunciato la seconda vittoria, Chiappa si era deciso al gran passo e aveva chiesto, invano, che anche la sua città rivendicasse formalmente quel primato.
«Adesso lo so» ci aveva confidato due anni fa: «I primi in vetta siamo stati noi». Dicendolo sorrideva beato. Come se la vita, dopo aver rimescolato un po’ troppo le carte, si fosse finalmente decisa a rimettere le cose al loro posto, a restituire a un ex ragazzo di Lecco quel che gli aveva tolto dopo il dono meraviglioso della "cumbre".
Ora quel ragazzo si è arrampicato più su. Sorride ancora, mentre noi piangiamo.

Giorgio Spreafico

sabato 30 agosto 2008

CIAO DANIELE

Ero contento per oggi. Ho appena finito di scrivere il diario di oggi ricevo un SMS da  Giorgio Spreafico: "IL TORRE PIANGE CON ME. E' MORTO DANIELE. E' MORTO DANIELE, UN GRANDE AMICO". Daniele Chiappa, avevo gia' parlato di lui tempo fa. Stava male, molto male. Poco tempo fa l'avevo sentito e lo volevo andare a trovare ma lui mi disse di aspettare un po' perche' non voleva lo vedessi a letto. "Aspetta un po' che stia meglio, così possiamo andare a farci un giretto da qualche parte e berci qualcosa in qualche bel posto". Acconsentii alla sua richiesta... ma stamattina ci ha lasciato ed un profondo vuoto e' dentro di me. Avevo bisogno di un po' di sue cose, soprattutto di immagini del Torre. Avevo bisogno delle sue parole. Belle parole come le sue dopo una mia salita in Patagonia non me le aveva dette nessun altro. Mi disse che mi avrebbe dato tutto cio' che mi poteva servire. Ho un nodo alla gola. La corda sottile, a cui lui era appeso, e che mi diceva di tener tirato bene, si e' rotta. Daniele non c'e' piu'. Ciao Daniele, ti abbraccio forte, come facevamo quando ci si vedeva. I tuoi erano bbracci dati col cuore, col cuore del Grande uomo che sei tu. Ciao Ragno, ciao Uomo del Torre, ciao...

GRAFFER AL CAMPANILE BASSO


Che bella giornata anche oggi. Ieri sera siamo partiti dopo le 8 da casa mia. Ero stato a Trento per una conferenza stampa. Ne parlero' con piu' calma in seguito. Mi presentero' alle prossime elezioni Provinciali che si svolgeranno verso fine ottobre. Vedremo come andra'. 
Stamattina abbiamo attaccato lo Spallone Graffer. Con me c'era Stefano, Azzali, quel ragazzo che mi fa le picche. Arrivati sullo Spallone siamo proseguiti per la cima dove abbiamo incontrato un folto gruppo di Molveno. Alcune guide con loro. C'era anche Franco Nicolini che pochi giorni fa ha portato a termine il suo grande progetto. Quello di scalare tutti i quattromila delle Alpi. Contava di effettuare la salita degli 82 quattromila in 82 giorni ed invece ci sono riuscito in soli 60 giorni. Molto bravi direi. Tutti erano lì per deporre le ceneri di Felice Spellini, gestore del rifugio Croz dell'Altissimo che se ne e' andato per una brutta malattia. C'era anche la figlia di Felice. E' stato bello essere lì con loro per quell'occasione. Felice era una Guida Alpina ed era molto simpatico ed ogni volta che mi incontrava mi faceva sempre un sacco di feste. Abbiamo bevuto una bottiglia di vino per lui. Gli piaceva molto il vino e sicuramente avrebbe apprezzato il nostro gesto.