giovedì 27 novembre 2008

MANZÒT

C’era una volta una strega brutta. Forse, in realta’ non era così brutta, ma comunque la pelle del suo viso la faceva apparire tanto brutta che chi l’ha incontrava non riusciva a guardarla in volto. Nessun stregone voleva filare con lei. Il suo nome era Manzòt. Amava girare il mondo con la sua scopa. Un giorno giunse in un villaggio di gnomi. Si vedeva quanto soffrivano per la fame. Erano tutti magri magri. Quasi scheletrici ma nessuno si lamentava. La terra era tutta secca. Non esisteva un filo d’erba in tutta la valle. Non pioveva mai. Nonostante avessero avuto paura, quando la videro arrivare, la accolsero a braccia aperte. Gli poterono offrire solamente dei sassolini tritati misti a un po’ di terra rosa. Non era molto ma di piu’ loro non avevano. Manzòt accetto’ il pasto che gli gnomi gli avevano donato e si sentiva in debito con loro. Si allontano’ per andare a cercare i magazzini segreti dei semi. Ogni mese tornava con nuovi semi e gli gnomi li piantavano nella loro terra. Ogni volta Manzòt era accolta a braccia aperte e quando, stanca dal lungo viaggio, ella si sdraiava e Sitìl, il grande gnomo, gli spalmava sul viso un’unguento puzzolente. La storia duro’ molti mesi ma niente cresceva. Al ritorno dal suo ultimo viaggio si trascino’ una gran nuvola. Subito dopo piovve ed in pochi giorni tutto era verde. Verdure a piu’ non posso e alberi carichi di frutti. In pochi giorni tutti gli gnomi aveva ripreso la loro forma ed erano bellissimi. Manzòt era felice. Sitìl porto’ uno specchio alla strega che non pote’ credere quando si vide. Era guarita e la sua pelle era liscia. Si salutarono e Manzòt ritorno’ al suo paese. Da quel giorno ebbe un gran da fare con tutti gli stregoni che la volevano come sposa… E vissero tutti felici e contenti.

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