giovedì 7 gennaio 2010

CESARE MAESTRI

DAL QUOTIDIANO "IL TRENTINO"
... "Scusate se in tanto dolore e in tanta amarezza mi sento di esprimere anche un altro sentimento, ossia la speranza che una sciagura di queste proporzioni per l'alpinismo trentino e italiano sia un monito per chi ancora vuole speculare sulle vicende del Cerro Torre". ...
DAL SITO montagna.tv
"Scusate se in tanto dolore mi sento di esprimere un'altro sentimento: la speranza che una sciagura di queste proporzioni sia un monito per chi ancora vuole speculare sulle vicende del Torre - scrive ancora Maestri tirando una frecciata a chi, oggi, continua a rivangare e contestare la salita del '59 ...

Io credo di essere uno di quelli, insieme a Messner che secondo lui vogliamo speculare sulla vicenda del Torre '59. Si dovrebbe vergognare il caro Maestri. Prima di tutto per tirar fuori la sua storia in occasione della disgrazia di Fabio Giacomelli. E questo lo reputo abbastanza grave. E cosa c'entra la sciagura al Torre con la storia del '59? Poi perche' cosa vuol dire speculare? Forse io speculo? Anche l'autunno scorso ero in Patagonia e ci sono andato coi miei soldini e quindi non credo di essere un grande speculatore. Lui invece su questa storia, sul Cerro Torre, ci ha speculato tutta la vita. Rivangare e contestare la salita del '59? Ormai sono pochi quelli che ancora credono a quella sua storia. Da tempo ormai nessuno dice piu' niente. Solo lui lo fa ora o forse si vorrebbe sedere attorno ad un tavolo e riparlarne? No, non e' mai accaduto e mai accadra'.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordissimo con te, appena ho letto le dichiarazioni di maestri ho provato un senso di disgusto. mai parole furono cosi inopportune.
con stima
bernardo

Anonimo ha detto...

Maestri è un vecchio inacidito dal tempo e dal rimorso (spero solo della morte di Egger); l'unico modo per volergli bene è lasciarlo (da solo) in pace.
Però prima o poi si dovrà capire cosa è successo veramente in quei giorni del 59...
Gibo61

Gian Marco ha detto...

Penso che Maestri abbia ritirato in ballo la vicenda perchè tra gli intenti di Giacomelli c'era la volontà di portare in vetta le ceneri di Cesarino Fava. Se si legge tutto l'articolo si capisce un po meglio il senso dell'intervento. Probabilmente è stato imbeccato da qualche giornalista ma la parte sullo speculare dul torre se la poteva risparmiare.

Smit ha detto...

Gibo61...che ti cambia una volta che sai se nel '59 sono saliti o meno?

Ormai tutti sanno ce ci sono due date: la discussa del '59 e la certa del '74.
Massimo rispetto per le idee di chiunque sia chiaro, ma a meno di non essere tra quelli che si sentono usurpati del primato della salita (per i quali puo' effettivamante aver senso reclamare la conquista della montagna) perche' non accontentarsi della liberta' di credere alle prove certe della salita dei Ragni o all'onesta' delle parole di un grande alpinista?

La faccio troppo facile?

Un saluto, Smit

Anonimo ha detto...

caro Ermanno,
penso tu sappia come la penso su questo capitolo.
Mi spiace che lui continui ad accrescere il danno... creato da sue precedenti parole maligne...
Ne sta facendo una montagna di c...a!
e non voglio dire altro.
claudia

Anonimo ha detto...

Smit, massimo rispetto e stima per tutti quanti.

Non voglio mettere in discussione CM (che si mette abbastanza in discussione da solo...).

Tuttavia, e questa è una mia curiosità personale che internet mi permette di confividere con i protagonisti, tra la discussa del 59 e la certa del 74 c'è la "ferrata" del 70, che Maestri non vuole finire in cima sul fungo. Ecco, fin dal 70 quella via non mi è mai sembrata solo una provocazione...

Infine, se proprio non si trovano tracce sopra il colle, e quindi si mette in dubbio la parola di CM, a questo punto credo che per completezza si deve cercare di capire qualche perchè, con la massima pacatezza, con pazienza, e solo per amore di verità. Non è libertà credere ad un palla, pur continuando a stimare l'uomo.
'erman scusa per lo spazio che ti prendo
Gibo61

Smit ha detto...

Credo che ad Ermanno non dispiaccia ospitare una piccola e civile discussione su un argomento che credo gli stia a cuore, se cosi' non fosse mi scuso e mi fermo.

Detto questo faccio presente che io non ho volutamente preso in considerazione la salita del '70 perche', per le ragioni che tutti sanno (compressore e mancata salita del fungo), non la si puo' considerare una salita completa ed onesta.

Lasciamo da parte Maestri come uomo (che non conosco personalmente, ma solo per aver letto e sentito parlare di lui), anche perche' altrimenti avrei da raccontare qualche aneddoto personale su un paio di alpinisti di fama mondiale...ma non mi pare questo il luogo. Diamo per assodato che la maggior parte degli alpinisti e' "particolare" e accettiamone il loro carattere cosi' com'e'...

Piuttosto mi chiedo quando e quanto sia lecito mettere in discussione una salita. Non parlo delle salite attuali dove tra GPS, fotocamere e quant'altro c'e' poco spazio per la furberia. Piuttosto mi riferisco a tante salite fatte almeno fino alla meta' degli anni '80. Quante di queste sono documentate e quante sono prese per buone in base alla sola testimonianza di chi le ha salite?

Tutte le convinzioni sono lecite e salvo il "dietrofront" di uno dei protagonisti (quello di uno in particolare che toglierebbe ogni dubbio...) resteranno personali per molti anni a venire.
Ecco perche' mi piace pensare che ci sia una liberta' che mi permette di credere all'una o all'altra versione, sia essa quella "romantica" fondata sull'etica e sull'onesta' dell'alpinista piuttosto che quella piu' concreta che giudica sulla base di prove (o piuttosto sulla mancanza di queste).

Ciao, Rufus