venerdì 18 aprile 2008

IL CONCORSO DEGLI GNOMI

Ieri, dopo tanto tempo, sono stato ad arrampicare a Coltura con il mio amico Franco, il Postino. Lui e' proprio forte, in tutti i sensi. Forte in falesia ed anche in montagna. E' anche una persona simpatica, bella dentro e molto colta anche se a sentirlo parlare sembra quasi piu' rozzo di me. Spesso gli ho chiesto perche' non si presenta a qualche gioco a quiz, tipo Milionario, ma lui si gira dall'altra parte. Pero' lui, le risposte le conosce sempre quasi tutte e non sta nemmeno molto a pensarci. Beato lui! Franco e' il fratello di Adriano. Altro mio grande amico boscaiolo, mio compagno di alcune spedizioni in Patagonia.
IL CONCORSO DEGLI GNOMI Nel mondo degli gnomi non c’erano la televisione e la radio ma vivevano lo stesso felici e spensierati. Molti di loro sapevano cantare e ballare ed un giorno, il Grande Gnomo, Onemissam decise di fare un concorso. Si raduno’ il consiglio superiore degli gnomi. Decisero che avrebbero dato un premio al piu’ bravo, fosse stato/a cantante o ballerino/a. Non c’era fretta e per tutto il periodo del concorso gli gnomi avevano la possibilita’ di migliorare le loro prestazioni in quanto, la giuria, era composta da grandi maestri del ballo e del canto. L’arena dove si svolgevano le prove poteva ospitare oltre 1.000.000 di gnomi e durante ogni esibizione il silenzio era indescrivibile. Inizialmente le tribune erano quasi vuote, ma con il passare dei giorni, trovare un posto a sedere era alquanto difficile. Ad ogni posto a sedere c’era un distributore gratuito di pop corn, gelati, bibite senza zucchero e succhi d’uva. Iniziarono i confronti sul grande palco e dopo qualche mese gli gnomi rimasti in concorso non erano più molti. Lo gnomo piu’ gettonato sembrava essere Ocram. Veniva da una grande isola, molto lontana e bella. Aveva un viso triste perche’ ancor piccino aveva perso i genitori. Era timido e teneva sempre gli occhi bassi. Al momento dell’azione il suo sguardo era deciso e convinto. La sua voce roca, un po’ strana, quasi ruvida riusciva a far innamorare tutti. Per la conduzione imparziale del concorso era stata invitata la grande strega Airam. Ormai il tutto si svolgeva solo alla sera. L’ultima sera l’arena era piena. Era il giorno della finale. Non c’era piu’ un posto disponibile. Gli eliminati sedevano poi in prima fila e, al termine di ogni esibizione, erano i piu’ scalmanati ad applaudire. Mai una spinta ad entrare o ad uscire. Mai. Gnomi, gnome, gnomini e gnomine; tutte le famiglie al completo. Tutti vestiti dalle feste. Ebbe inizio l’ultima prova. I ballerini stupirono tutti con effetti speciali, i cantanti fecero quasi impazzire gli spalti. Si voto’ con gli applausi. Quando fu il momento i votare Ocram il pubblico esplose. L’arena tremo’. Anche le stelle in cielo si illuminarono e, per un momento, parve giorno. Ocram alzo’ gli occhi al cielo e, con la voce che gli rimaneva, canto’ una breve canzone per la sua mamma. Ritiro’ il premio, 1.000.000 di Imong (moneta degli gnomi). Una cifra esagerata. Saluto’ e ringrazio’ tutti e chiese di poter essere il primo ad uscire. Si fermo’ all’uscita ed a tutti gli gnomi diede un Imong. A lui non ne rimase nemmeno uno. Continuo’ la sua vita felice, amato da tutti, nella sua terra.

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