domenica 20 aprile 2008

IL COCCODRILLO BIANCO

Che bella giornata oggi. Una bella corsa stamattina e poi qualche tiro in falesia. Siamo stati in un posto quasi segreto perche' dalle altre parti c'era un sacco di gente e non amo il casino quando arrampico. Temperatura perfetta anche se stamtina erano 3°. Jorge mi ha detto che dovrei inventarmi una fiaba con il coccodrillo bianco della Patagonia e tornando a casa ci ho pensato.

IL COCCODRILLO BIANCO DELLA PATAGONIA

C’era una volta, nel sud del mondo, una valle abitata dagli gnomi. C’erano tanti gnomini anche se, non avendo giochi per divertirsi, si arrangiavano come potevano. Giocavano con una palla fatta di mais, costruivano carretti con i rami e le acciughe degli alberi, si arrampicavano sulle piante piu’ alte, nuotavano nel torrente e si lanciavano dalle cascate a capofitto. Altri giochi non esistevano pero’, girava voce che, nella valle dei coccodrilli bianchi della Patagonia, c’era un grande parco attrezzato, con giochi di ogni genere. Qualcuno diceva ci fossero anche castelli incantati e abitati dalle streghe. Nessuno pero’ era mai stato a vedere e nessuno aveva il coraggio di andare in quella terra che i vecchi gnomi descrivevano come cruda e selvaggia. Una terra che non avrebbe concesso nulla agli gnomi. Tutto era basato sul sentito dire. Un giorno, tutti gli gnomini del villaggio, forse un centinaio, stavano giocando a oiclac, il loro gioco preferito con il pallone. Erano tutti riuniti al centrocampo quando improvvisamente arrivo’ il grande coccodrillo bianco. In un sol boccone il coccodrillo si infilo’ tutti gli gnomini in bocca. Non se ne resero nemmeno conto di quanto era successo. Era tutto buio ma il coccodrillo non li mastico’ e non li mando’ nemmeno giu’. Erano tutti spaventati ma nessuno piangeva. Si fecero pero’ tutti la pipì addosso dalla paura. Nessuno si rese conto di quanto tempo passarono nella spaventosa bocca del coccodrillo bianco della Patagonia. Poi, improvvisamente la luce… erano all’ingresso di quel parco di cui tanto si parlava. Non si puo' dire quanto si divertirono quel giorno. Tanto, tanto. Alla fine della giornata il coccodrillo si avvicino’ a loro e senza paura, uno dietro l’altro, si infilarono di nuovo nella sua grande bocca e fecero ritorno a casa felici e contenti.

Nessun commento: