lunedì 14 aprile 2008

STORIA DI UN AMORE NON IMPOSSIBILE


Giornata bruttina. Pioggia e qualche piccola schiarita. Poi sono andato a correre e pensavo alle streghe ed agli gnomi. Ho fatto qualche lavoretto e poi un po' di scuola guida ad un mio collega di sci, Marino. Scuola guida con la motocarriola pero'. Verso sera e' venuto a trovarmi Marino con suo suocero, Bepi Moro. Che persona fantastica quel Bepi. Ora ha 85 anni. Lui e' di origine Trevisana, Veneto. Un meccanico fantastico ed una persona eccezionale. Anche ora, fa molti lavori ai motori e, credo, che bravo come lui, non ci sia nessun altro.

STORIA DI UN AMORE NON IMPOSSIBILE 

Era l'anno che non c'e', quando inizio’ la storia. In uno sperduto villaggio, di un paese del nord della terra, vivevano tanti gnomi e la loro vita, nonostante fosse molto difficile, scorreva tranquilla e serena. Il posto era bello anche se la terra arida e non concedeva molto agli gnomi. Il clima era molto rigido, le piogge erano rare e, di conseguenza, i raccolti erano miseri. In certi periodi dell’anno, dai paesi del sud, arrivavano gruppi di streghe che sostavano nella valle degli gnomi per molte settimane. Alla loro guida c'era la buona e simpatica strega Amelia. Le fattucchiere raccoglievano le piccole radici che si trovavano fra le rocce. Radici che sarebbero servite, con le pietruzze lilla tritate e le mutande rosa sminuzzate, a comporre gli intrugli magici. Gli intrugli delle stehge venivano fatti bollire affinche' i vapori raggiungessero il cielo e, con le piogge, cadessero sugli uomini del mondo per farli diventare buoni. Per raggiungere quei posti irti ed impervi, le streghe, usavano le proprie scope. A sera ritornavano in valle e passavano le notti nei fitti boschi di querce, coperte solo dei loro vestiti sgualciti. La convivenza con gli gnomi era buona e mai era accaduto qualche fatto spiacevole. Un giorno, Iert, uno degli gnomi piu’ piccoli del villaggio incontro’ una delle streghe. Si chiamava Chiara. Forse era diversa dalle altre. Gli gnomi avevano il proprio dialetto come pure le streghe. Tutti pero' parlavano Lamor e con questa dolce lingua tutti si potevano capire fra di loro. Fra Chiara e Iert fu subito simpatia nonostante fossero così diversi e lei fossi molto piu' grande di lui. Sboccio’ poi l’amore fra i due. La strega temeva che le sue amiche non avrebbero capito. Invece! Anche Iert penso lo stesso. Ma! Chiara lo comunico’ alle sue fattucchiere, le quali, in coro e senza cattiveria le dissero: “Va’ dove ti porta la scopa!” Iert fece lo stesso con gli gnomi del villaggio i quali in coro, augurandogli una vita felice gli dissero: “Va’ dove ti porta la strega!”. Iert e Chiara lasciarono nella valle tante lacrime che, quell'anno, crebbe tanta verdura. Si diressero a nord, a cavallo della scopa, in una terra nuova, dove nessun essere era mai stato prima. Dall'alto, dalle nuvole furono attratti da quella grnade terra. Era tutta verde e piena di vita. La chiamarono Greenland. Ebbero anche due figli. Una femmina strega che chiamarono Mafalda ed un maschio gnomo di nome Plan. Passo’ molto tempo, la scopa non poteva piu’ volare ed allora mandarono il loro falco nella valle degli gnomi per invitare tutti loro e le streghe a raggiungerli. Tempo dopo arrivarono tutti insieme. Le streghe portarono gli gnomi con le scope. Erano diversi fra loro. Venivano pure da altri paesi e molto lontani fra di loro. Erano pero’ esseri viventi e capirono che la loro vita poteva continuare insieme nonostante fossero così diversi fra loro. Ci furono le elezioni e nessuno bisticcio'. All'unanimita' Iert venne eletto Re e Chiara, Regina. Erano talmente bravi come governanti, che regnarono per oltre 500 anni, fino alla loro scomparsa.

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