lunedì 7 maggio 2012

DAPARÖL


C’era una volta Daparöl. Era un piccolo gnomo che amava stare solo e girare di qua e di là. Un giorno, durante il suo girovagare, trovò fra le rocce una grossa pepita d’oro. Non riuscì a sollevarla tanto era pesante. Allora la avvolse in un grande straccio e con la sua corda, camminando faticosamente, la trascinò con sé. Non sapeva che cosa farne. Nel suo mondo quel sasso giallo non serviva a nulla. Seppe però che nel mondo umano aveva molto valore. Decise allora di andare in quel mondo per regalarla a qualcuno che ne potesse fare buon uso. Il mondo degli umani era lontano e non sarebbe stato certo in grado di raggiungerlo da solo. Allora prese una decisione. Mandò la sua amica ‘Nsema, la cornacchia, con un messaggio legato al collo che raggiunse il regno delle streghe, molto vicino al suo villaggio. Passarono poche ore e arrivò Muzöta. Le spiegò la sua intenzione. Allora Muzöta lo caricò sulla scopa e, sempre seguiti dalla cornacchia, raggiunsero il mondo degli esseri umani. La strega lo salutò e gli disse di rimandarle ‘Nsema quando fosse venuto il momento di venire a riprenderlo.
Era proprio diverso quel mondo. Tutto era tanto grande, ma l’aria non era molto buona e gli odori bruciavano alla gola. Daparöl era molto intimorito e si muoveva furtivo cercando di non farsi notare. Capì subito chi erano i maschi e chi le femmine. Ai suoi occhi i maschi, forse si chiamavano uomini, erano molto rumorosi e non tanto simpatici. Le femmine, forse le donne, sembravano più carine, più silenziose, più dolci e più pulite.
Lo gnomino era andato lì solo per trovare qualcuno a cui fare quel regalo. Improvvisamente un uomo lo prese per una gamba e disse al suo amico che quel pupazzo lo avrebbe portato a casa per arrostirlo e farsi una deliziosa cenetta. Daparöl si fece la pipì nelle mutande dalla paura. Per fortuna in suo aiuto arrivò la cornacchia che beccò quell’energumeno sulla mano, finché lasciò la presa. Fuggirono insieme. Il tragitto fu breve perché incontrarono un altro uomo che con una forza bruta lo raccolse con l’intenzione di portarselo a casa per far giocare i suoi bambini… con il nuovo bambolotto. Daparöl lo capì, anche se parlava un’altra lingua, e fuggì. Parlando con ‘Nsema non poteva pensare che in quel mondo fossero tutti così crudeli. Se ne voleva quasi andare ma poi decise di rimanere ancora un po’. Uscì da quel villaggio gigante con tutte quelle costruzioni gigantesche e luccicanti. 
I° puntata

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