LA MAIL DI WILL:
"Ciao, l'anno scorso ho iniziato con qualche amico ad andare ad arrampicare di notte. Fare delle vie al buio con le frontali su parete semi attrezzate credo sia un buon allenamento per quando ti trovi nelle pettole in dolomiti. Se conosci una situazione riesci a dominarla. E' come arrampicare mentre piove o nevica. Se l'hai già fatto... resti più calmo ed eviti le cazzate...
Però, dopo la rampata, abbiamo seguito una traccia sbagliata (nessuno di noi era stato li ad arrampicare prima) e ci siamo trovati su un bosco verticale che precipitava sopra la strada statale. Io scendevo davanti ma ad un certo punto son fischiato giù. Ho tentato di fermarmi ma
non ci riuscivo. Tutto quello che prendevo in mano non teneva.
Poi ho sentito il vuoto, un piccolo saltello. Sono 'atterrato'. Ho picchiato la testa e ho ripreso a scivolare. Mi ha fermato il tronco di un albero dove sono finito con la pancia. Perdevo sangue dalla testa e dal naso.
Ho chiamato i miei amici sopra. Loro han fatto una doppia di 30 metri esatti e sono venuti da me. Poi nel frattempo dal paese han visto la frontale e son saliti, ma qui il bosco spiavana e quindi scendere non è stato complicato.
Fortuna per quell'albero... altrimenti avrei fatto un bel saltone sulla statale.
Mi sono cagato in mano!. Pensavo veramente di morire durante la scivolata. Ma soprattutto avevo paura di non aver sistemato tutto prima di partire".
Però, dopo la rampata, abbiamo seguito una traccia sbagliata (nessuno di noi era stato li ad arrampicare prima) e ci siamo trovati su un bosco verticale che precipitava sopra la strada statale. Io scendevo davanti ma ad un certo punto son fischiato giù. Ho tentato di fermarmi ma
non ci riuscivo. Tutto quello che prendevo in mano non teneva.
Poi ho sentito il vuoto, un piccolo saltello. Sono 'atterrato'. Ho picchiato la testa e ho ripreso a scivolare. Mi ha fermato il tronco di un albero dove sono finito con la pancia. Perdevo sangue dalla testa e dal naso.
Ho chiamato i miei amici sopra. Loro han fatto una doppia di 30 metri esatti e sono venuti da me. Poi nel frattempo dal paese han visto la frontale e son saliti, ma qui il bosco spiavana e quindi scendere non è stato complicato.
Fortuna per quell'albero... altrimenti avrei fatto un bel saltone sulla statale.
Mi sono cagato in mano!. Pensavo veramente di morire durante la scivolata. Ma soprattutto avevo paura di non aver sistemato tutto prima di partire".
1 commento:
si, proprio la fortuna..., come nel tennis il net della rete divide un punto per te da uno dell'avversario...anche se li la posta in gioco è solo uno sfottò...ecco perchè bisogna godersi sempre la vita ogni giorno con ottimismo. e oggi sono molto contento per i due alpinisti che sono rientrati!!!
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